Petizione per l'applicazione della Legge sulla Dislessia
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2011-07-09 12:03- Date of removal: 2011-07-09
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2011-07-09 12:04- Date of removal: 2011-07-09
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b |
#1282011-07-09 12:08però non dimentichiamo che i nostri figli crescono pensaci bene sono anni che sono frustrati che guarda non ti elenco tutto quello che si poteva fare ma che a scuola non HANNO VOLUTO FARE! secondo me dici una cosa senza senso quando parli di fretta è come se io non ho le braccia e te pretendi che aspetto che prima o poi qualcuno mi imbocchi per mangiare! ma dai che aspettiamo che buttano tutto al vento che dicano i nostri figli tanto non ce la faccio! bò rifletti un pochino a chi è li tra i banchi di scuola.....e aspetta! b |
Ospite |
#129 Re: Arriveranno i decreti2011-07-09 12:27 |
luc |
#1302011-07-09 12:30ho letto, interessante quello che dici anche se non condivido fino in fondo...ma tu a che titolo parli? sei insegnante, logopedista, psicologo, neuropsichiatra, dislessico, genitore.... ti chiedo questo perché non capisco l'intenzione del tuo commento |
b Ospite |
#131 Re:2011-07-09 12:33interessante ma forse col tono un tantino pesante! devi renderti conto che stai parlando di cose molto ma molto delicate per molte ma molte persone! non si liquida cosi un discorso puoi far male spiegati meglio visto che hai deciso di dire la tua |
Acirne Bellugi |
#132 Re: Arriveranno i decreti2011-07-09 13:14#120: Cristian - Arriveranno i decreti Lei ha figli dislessici? Lei ha mai combattutto con l'ignoranza? Lei ha mai sentito suo figlio con DSA dire che non vuole più andare a scuola xchè la maestra gli ripete che non è normale? Lei ha mai visto suo figlio piangere xchè la maesta insiste a tormentarlo xchè deve leggere ad alta voce davanti alla classe pur sapendo che è DSA e ha delle difficoltà?Lei ha mai discusso con la commissione scolastica che la obbliga ha chiedere per suo figlio la legge 104 ( con QI 140) dato che loro non si vogliono adeguare alle vigenti leggi? Ok non la firmi ma eviti di commentare inutilmente gli sforzi che tanti genitori stanno facendo se questa petizione è stata fatta è x chè evidentemente le cose non vanno avanti da sole! |
Ernesto Anselmo Cioffi L'autore di questa petizione |
#133 Re: Re: Arriveranno i decreti2011-07-09 13:31#132: Acirne Bellugi - Re: Arriveranno i decreti Bravissima Acirne! Grazie per la rsiposta! |
Ospite |
#134 Re: Arriveranno i decreti2011-07-09 13:47#120: Cristian - Arriveranno i decreti spendo solo un pochino del mio tempo per risponderle, ma solo poco poco per finalità sociale, lei come starebbe se vedesse suo figlio/a mangiarsi continuamente le unghie, avere dei tic nervosi, piangere per andare a scuola, lottare quotidianamente contro l'ignoranza degli inseganti, vedere i suoi diritti negati, credo proprio non bene Sig. Cristian!! Ci sono voluti anni per avere una legge che tuteli il percorso scolastico dei nostri bambini, ora la legge c'è e noi genitori abbiamo tutto il diritto di richiedere che venga applicata e rispettata !! Si goda anche lei questa calda estate !!
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Ospite |
#135 Re: Arriveranno i decreti2011-07-09 15:30 |
Ospite |
#136 Re: Arriveranno i decreti2011-07-09 16:10#135: - Re: Arriveranno i decreti Buonpomeriggio al sig. Cristian, sono paola gavotto, non ho bisogno di scegliermi un nickname, sono reperibile su internet, con il mio nome e cognome, non ho nulla da nascondere. Sono mamma di un D.S.A. ora 20enne e presidente territoriale di un'associazione che si prodiga (ognuno svolge il ruolo che meglio sa fare), per dare una mano ai bimbi ai ragazzi ai genitori che incontrano sul loro percorso degli iter burocratici, spesso "faticoso". Ho firmato con piacere questa petizione anche per un fatto di civiltà, ne avevo firmata una precedente che chiedeva a gran voce il riconoscimento dei D.S.A. all'interno della scuola, e nel giro di meno di un anno "il popolo unito dei D.S.A." l'ha ottenuta, c'e un'associazione ritenuta competente ed eccellete in questo campo che la richiedeva dal 2002! Lei parla di statistiche, di probabili "affrettamenti"che a causa di questa petizione, potrebbero danneggiare e non favorire, potrebbe anche essere vero, ma qual'è il problema,?se così fosse, riproporremo un'altra petizione che meglio si adatti alle esigenze dei D.S.A., il "popolo dei D.S.A." è unito come non mai! Se ci "costerà" più tempo ....poco importa...provvederanno i posteri a portarla avanti, l'importante è raggiungere lo scopo, con quali mezzi..... poco importa ( naturalmente nella leciticità), di petizioni ne esistono a iosa, una più una meno..... NON CI SPAVENTA, ragiungere il fine E' L'IMPORTANTE. Coedialmente paola gavotto |
Cristian |
#137 Re: Re: Re: Arriveranno i decreti2011-07-09 20:44#124: Lulù (Lucia Fusco) - Re: Re: Arriveranno i decreti Mi dispiace di vero cuore di non aver comunicato bene o essere stato frainteso, forse per l'eccessiva fretta di scrittura,stanchezza o perché mi esprimo veramente male. Vi assicuro che non era mia intenzione offendere nessuno. Prima di tutto sono un essere umano (fallibile), poi sono stato una persona che ha avuto forti difficoltà scolastiche con esperienze di bocciatura (anche se dala seconda volta che ho rifatto il quarto superiore ho scoperto come barcamenarmi meglio negli studi). Attualmente sono un operatore psicologo fallibile che nel faccia a faccia non funziona tanto male (nella scrittura, come vedete, probabilmente sfarfallo). Avrò avuto disturbi specifici dell'apprendimento? Non lo so. So che studiavo tanto, a volte troppo facendo le ore piccole, che mi frustravo molto quando le cose non mi venivano e la cosa mi capita anche ora, a volte, quando sono stanco. Vi stavo dando informazioni su di me e sui miei pensieri e non sulle vostre mancanze. Scusatemi per aver comunicato qualcosa di male (cosa che non sempre è facile fare per iscritto). Capisco che può essere doloroso trovarsi in situazioni problematiche senza ricevere risposte adeguate, soprattutto quando è in gioco la sofferenza dei propri cari, in particolare dei figli o di se stessi. Capisco anche che, quando si vive un dolore, può essere difficile tollerare le deifficoltà di espressione di un'altra persona diversa e sconosciuta. Per questo, se vi siente sentiti offesi dal mio comportamento, vi chiedo nuovamente di scusarmi. Per il resto, agite come meglio credete, secondo coscienza. Se credete che basti il fatto che io mi esprima male per iscritto per escludermi, posso accettarlo. Ricordate però, che come persone in situazione di difficoltà o che viviamo vicino a persone in difficoltà, dovremmo aver a cuore la promozione di una cultura fondata sulla comprensione umana, quella stessa comprensione ed attenzione umana che chiediamo per noi o per gli altri. Avrei gradito che mi si chiedessero spiegazioni anzichè mi si etichettasse e mi si agredisse o minacciasse. Me la sarò cercata? Non lo so. Capisco comunque che ci sono anche limiti oggettivi imposti da una comunicazione online. Sperando di non aver peggiorato troppo la situazione con queste ulteriori righe, aggiungendo ulteriori offese (involontarie), vi mando un caro saluto, con l'augurio di ottenere e raggiungere tutti i vostri obiettivi. Cristian P.S. non uso mai nomignoli ma sono riservato e non voglio che i miei dati siano sparsi ai 4 venti. Vi chiedo di scusarmi anche per la mia riservatezza e per il fatto che, nel volermi scusarmi con tutti, ripeto lo stesso messaggio, rischiando di appesantire questo spazio. |
Cristian |
#138 Re: Re: Re: Re: Arriveranno i decreti2011-07-09 21:16#125: Ernesto Anselmo Cioffi - Re: Re: Re: Arriveranno i decreti Per il messaggio di E. A. Cioffi. Quello che dice è vero in parte: gli esperti lavorano da decenni nel campo dei DSA ma esistono comunque forti problematiche di accordo. Faccio degli esempi che, forse, possono aiutare a non chiudere in fretta un discorso importantissimo (la tutela delle persone con DSA). Non tutti hanno una visione unitaria sui DSA (il disturbo non verbale è dsa? Un disturbo nella comprensione, al di là della legge, è un DSA con un QI adeguato? -la letteratura internazionale dice di si ma i bambini con questa problematica non saranno tutelati dalla legge se matureranno competenze esecutive adeguate: legge bene, scrive bene ma non capisce quello che fa [la legge parla di correttezza e velocità, trascurando la comprensione con quoziente intellettivo pari o superiore alla norma] - Quali strumenti utilizzare, visto che per i ragazzi della scuola secondaria di primo grado e di secondo grado mancano strumenti di valutazione adeguati e percorsi di abilitazione considerati efficaci? Per gli universitari cosa si fa? (Li si può aiutare con linee guida adeguate o a un certo punto dello sviluppo abbandoniamo tutti?). I DSA dell'area matematica sono reali o piuttosto legati ad altre difficoltà? - su questo, a livello mondiale i dati di ricerca indicano di fare attenzione perchè, se andassimo a vedere, anche con il nostro funzionamento di adulti risulteremmo in parecchi ad avere un risturbo del calcolo. A livello di ricerca, ci si sta interrogando sulle opportunità del dispensamento (previsto dalla legge) e dei suoi effetti sul lungo termine delle persone (ad esempio, perchè si sta notando che un'abilità, anche se carente, non viene stimolata un minimo, viene persa completamente - sarebbe come se nel mio caso, che ho una problematica cartilaginea e non posso correre o mi affatico nel camminare, mi si consigliasse di non camminare proprio. Cosa mi accadrebbe dopo 1,2,3,4,5 e passa anni di inattività?). Allora in quali casi applicare gli strumenti dispensativi senza penalizzare i percorsi di sviluppo futuri dei bambini? (In molti casi, per evitarsi problemi e fatiche, la dispensa di un bambino con DSA da alcuni compiti potrebbe essere allettante. Come tutelare i bambini o i ragazzi perchè non vengano penalizzati?). La legge è una tutela in più, ed in questo sono d'accordo, ma non la soluzione di tutto. Vi sono molte problematiche che sono state considerate dai singoli esperti in maniera personale ma senza un confronto concreto. Altri problemi, ad esempio, possono riguardare nuovi aspetti migratori (come possiamo riconoscere i DSA in bambini appartenenti ad altre culture? Tuteliamo solo i nati in Italia o ci vogliamo occupare anche degli inglesi, francesi o altro che vivono in Italia? Per i bambini bilingui, nati da matrimoni misti, come facciamo a discriminare visto che le ricerche italiane sono un pochino carenti?). Le situazioni evolvono, come pure le ricerche e gli interrogativi. Penso semplicemente che per gestire il sovraccarico di informazioni e di richieste serva tempo e tranquillità per tutti, anche per gli esperti (lo trovo utile anche nella mia vita avere a disposizione tempo e tranquillità per affrontare i i vari compiti e le richieste dell'ambiente). Mi scusi ancora per il disturbo. Cristian |
Cristian |
#139 Ho fatto una scoperta!2011-07-09 21:19Ultima cosa poi non vi importuno più. Ho fatto una scoperta: ho visto che i commenti non si accodano ai rispettivi spazi. Ignorate la scusa del messaggio 137 relativa al ripetere il messaggio per tutti (contenuta nell'ultima parte del PS), visto che per ognuno ed ognuna di voi non posso accodare lo stesso messagio. Cristian |
Cristian |
#140 Ultime due cose (forse)2011-07-09 22:28Prima cosa, Grazie Luc. Inoltre, visto che in più punti si parla di dislessici, non solo in questo spazio ma anche in altri non connessi a questo, mi piace mettere l'accento su un aspetto: nessuno è dislessico. Con questo, ovviamente non stò negando l'esistenza di un disturbo ma faccio riferimento al modo di parlare che sta diventando di uso comune, purtroppo. Possiamo usare questa modo di parlare per comodità, ma possiamo andare oltre, facendo un piccolo sforzo di attenzione in più, perché possiamo parlare di una persona con dislessia. Perché tanta pignoleria linguistica, soprattutto in una persona come me che si esprime male? Si veda l'augurio fatto di godersi l'estate perché io non posso farlo e spero che gli altri invece possano (era questo il senso del mio augurio; ho tolto qualche parola per spiegarmi e mi si è snaturato il senso di quello che volevo dire). Faccio questa precisazione perché, purtroppo, culturalmente siamo abituati ad etichettare le persone con le loro problematiche o con i loro sintomi (secondo questa logica io sarei un cardiopatico alla nascita, comatoso per il periodo successivo alla nascita, dislessico -forse?-, miope, sofferente epatico per cause congenite, zoppo, ecc.). Personalmente trovo la cosa pesante (anche perchè farei fatica a definirmi). Come persone, tutti, siamo sempre qualcosa in più dei nostri problemi. Un sintomo o un problema non può descriverci in toto. Nonostanze le molte comunanze che potreste rilevare tra i vostri figli, amici o voi stessi, infatti, penso che uno o più problemi in comune da soli non bastino per rappresentervi completamente e spiegare chi siete voi, chi sono gli altri, chi siamo noi. Possono essere utili, i problemi, semmai per avvicinarvi o associarvi ma non per rappresentarvi (quello che vi rappresenta penso dovrebbe essere più la voglia di andare avanti, di affrontare i problemi, di sostenervi, ecc.). Questo piccolo aspetto di pignoleria (che considero un prezioso insegnamento che voglio condividere) mi è venuto grazie a varie care persone, con varie patologie dovute ad una situazione oncologica avanzata. Mi ricordavano spesso che le persone le guardavano come se fossero il tumore, anche se non trovavano il coraggio di parlarne così apertamente come per altri disturbi. Per me questo è di una preziosità unica. Spero di non averlo banalizzato o espresso male, ne di avervi fatto ulteriormente arrabbiare. Cristian |
Lulù (Lucia Fusco) |
#1422011-07-10 04:19Cristian, le sue scuse sono ampiamente accettate ma mi preme chiarire alcuni concetti. Non siamo qui ne per fare un trattato di psicologia ne per fare un trattato di sociologia quindi cercherò di non dilungarmi oltremodo. Certamente è singolare che da uno psicologo arrivino dichiarazioni "sintetizzate" che lascino spazio ai fraintendimenti. Lei ha esordito su queste pagine dicendoci che "non avrebbe firmato la petizione", che "ci ha concesso le sue parole solo per utilità sociale", che "potevamo anche fare a meno di fare questa petizione perchè tanto le cose vanno avanti comunque", che "forse abbiamo anche rallentato i tempi visto che diamo fastidio a chi sta riflettendo per la legge e i decreti" e ci ha invitati ad "andare tutti al mare a goderci l'estate anzichè stare davanti ad un pc". Ora....le dico onestamente.....noi tutto avremmo potuto pensare fuorchè lei fosse uno che ha patito la scuola o che fosse un minimo in accordo con noi che sappiamo di cosa parliamo e cosa abbiamo patito solo a causa della profonda ignoranza che ci circonda. Le pare? Ma come si poteva capire diversamente da ciò che tutti noi abbiamo percepito? Non ci è proprio parsa la confidenza di uno specialista che ha sofferto a scuola e che spiegasse le sue motivazioni. Le rispondo da logopedista specializzata in DSA e da dislessica che con la scuola non è proprio riuscita a capirsi bene....nemmeno dopo le molte bocciature. Qui non si tratta di etichettare nessuno......si tratta bensì di riconoscersi, di essere consapevoli del proprio se. Definirsi "dislessici" fa parte del conoscersi, fa parte di un modo di essere e di vivere...come nquando si afferma tranquillamente di essere africani, di essere nordici o di essere pigri. La cardiopatia è una malattia seria che si cura con i farmaci, l'epatopatico è una persona gravemente malata che ha necessità di cure e di farmaci continui, il malato oncologico lo stesso. Mi perdoni l'insistenza ma per il dislessico, dopo anni di ricerche e d studi, di approfondimenti e di confronti, è ormai chiaro che si parli solo di un modo di apprendere diverso ma che comunque c'è........ Sono d'accordo che la legge comprenda molto poco rispetto all'ampia e vasta gamma di DSA che esistono.......compresi i disturbi di linguaggio, sindromi verbali e non verbali, disturbi di comprensione del testo, ecc. Ma se ciò che abbiamo è quello......e se la legge ancora non ha i decreti.....noi cosa dovremmo fare? Rinunciare alla legge solo perchè non è completa? Che non lo fosse ne eravamo a conoscenza anche noi e lunghissime sono state le nostre battaglie affinchè la legge fosse il più dettagliata e completa possibile. Dopo dieci anni questo è quello che "gli esperti che stanno riflettendo" ci hanno concesso...........per ora lo prendiamo e poi decideremo in seguito cosa altro fare. Spero di essere stata chiara. E la assicuro che qui nessuno di noi DSA si sente come un malato che vien visto o etichettato come "un dislessico o un oncologico". Sono gli altri, gli ignoranti...quelli che ignorano la cosa, che ci fanno sentire come se fossimo "diversi". Le auguro una buona domenica. |
Ernesto Anselmo Cioffi L'autore di questa petizione |
#143 Re: Ultime due cose (forse)2011-07-10 10:56#140: Cristian - Ultime due cose (forse) Gentile Cristian, ovviamente accettiamo di buon grado le sue scuse, anche se sinceramente non vedevo la necessità di chiederle. Siamo adulti e vaccinati e il tutto fa parte di un comune confronto, che finora, vivacità a parte, si è mantenuto su binari molto civili. Sottoscrivo completamente la risposta della Dott.ssa Fusco, vicepresidente e specialista della nostra Associazione, che da molti anni, con grande successo, si sta occupando quotidianamente di bambini e ragazzi dislessici e che con la sua attività di volontariato e le sue imprescindibili elaborazioni teoriche arricchisce costantemente la nostra Associazione. Mi permetto di dire la mia solo su una questione. La nostra Associazione porta avavnti, insieme a molti altri gruppi del settore, con entusiasmo, il concetto che si può riassumere con l'espressione di "orgoglio dislessico" (da me coniata). In soistanza, non solo combattiamo contro ogni negazionismo e contro quelle teorie che vedono nella dislessia una malattia o una disabilità e che a volte portano all'aberrazione della medicalizzazione; oppure guardiamo con grande perplessità (a dir poco) quanti con equilibrismi o masturbazioni mentali volessero vederci delle profonde e non meglio identificate motivazioni psicologiche; ma, andiamo oltre, e riteniamo l'essere dislessici un arricchimento, una caratteristica preziosa, un'altra intelligenza, che è discrimoinata dalla scuola e dalla società tutta, al pari di ogni "diversità". A tale proposito vorrei segnlarle i nostri articoli: http://www.acuilone.com/i_nostri_articoli_26.html Le auguro una buona giornata e la invito, se mai vorrà e potrà, ai nostri prossimi incontri. Ernesto Anselmo Cioffi, genitore, dislessico e presidnte Acuilone ADAR |
Ospite |
#1442011-07-10 12:31bisogna stare sempre all'erta in quanto i nostri figli ancora piccoli non possono tutelarsi quindi guantoni non sempre pronti e combattere per quello che è un nostro e loro diritto |
Cristian |
#145 Riconosco di aver esagerato. Ho avuto un attacco di grafismo.2011-07-10 13:40#143: Ernesto Anselmo Cioffi - Re: Ultime due cose (forse) Mi piace molto la frase finale dell'articolo segnalato: "Gli adulti molto spesso non capiscono e sono boriosi......per fortuna i bimbi sanno capire ogni cosa!!! " Inoltre sono pure d'accordo sul fatto che non bisogna vergognarsi delle proprie diversità e/o difficoltà e si può essere comunque orgogliosi di noi. Questo è un prezioso insegnamento. Però alcune cose non mi sono chiare e vado in confusione. Vi prego, non vi arrabbiate (vi farò alcune domande, in base ai miei dubbi, perché voglio solo capire meglio. Sotto cercherò di spiegarmi riprendendo le vostre affermazioni che spero di non aver travisato).
Punto primo di perplessità Da Cioffi: [In soistanza, non solo combattiamo contro ogni negazionismo e contro quelle teorie che vedono nella dislessia una malattia o una disabilità e che a volte portano all'aberrazione della medicalizzazione; oppure guardiamo con grande perplessità (a dir poco) quanti con equilibrismi o masturbazioni mentali volessero vederci delle profonde e non meglio identificate motivazioni psicologiche; ma, andiamo oltre, e riteniamo l'essere dislessici un arricchimento, una caratteristica preziosa, un'altra intelligenza, che è discrimoinata dalla scuola e dalla società tutta, al pari di ogni "diversità".] Secondo questo ragionamento, perchè non vi siete inviperiti contro la formulazione della legge che, invece, si focalizza proprio sul fatto che i DSA sono disturbi, seri, che meritano attenzione? Per la vostra ottica la legge non è un passo indietro?
Punto secondo di perplessità Da Lucia Fusco: [Definirsi "dislessici" fa parte del conoscersi, fa parte di un modo di essere e di vivere...come nquando si afferma tranquillamente di essere africani, di essere nordici o di essere pigri]. Non capisco una cosa. Essere africani è un dato di fatto, come l'essere originari di una qualsiasi parte del mondo, come pure l'essere nordici. Essere pigri, per riprendere quanto affermato da Lucia Fusco, mi sembra una cosa diversa. Mentre sui primi due aspetti non ci puoi far nulla, la pigrizia, se serve, la puoi modificare in base alle necessità della persona. Se serve, sulla pigrizia ci si può lavorare insomma (ovviamente senza esagerare, perché concedersi il lusso di un po' di pigrizia ogni tanto è un vero piacere). Quindi, non metterei insieme aspetti qualitativamente diversi, soprattutto dal punto di vista della modificabilità delle prestazioni.
Punto terzo di perplessità (che si collega al primo) Da Lucia Fusco: [La cardiopatia è una malattia seria che si cura con i farmaci, l'epatopatico è una persona gravemente malata che ha necessità di cure e di farmaci continui, il malato oncologico lo stesso. Mi perdoni l'insistenza ma per il dislessico, dopo anni di ricerche e d studi, di approfondimenti e di confronti, è ormai chiaro che si parli solo di un modo di apprendere diverso ma che comunque c'è...]. In questo caso, il dubbio è legato al fatto che innanzitutto, per le suddette malattie, non è sempre possibile intervenire farmacologicamente (purtroppo i farmaci non risolvono tutto, soprattutto nelle condizioni limite o rare o in cui l'intervento peggiorerebbe la qualità della vita in misura maggiore alla patologia). Inoltre, anche quando i farmaci servono, da soli non bastano, perchè le persone possono scoraggiarsi e lasciarsi andare (questo è tutto l'aspetto della risposta soggettiva al farmaco ed al disturbo). Ma questi, ora che capisco il punto di partenza spiegati da Lucia Fusco ed Ernesto Cioffi, vedo che sono esempi sbagliati perché la dislessia non è considerata un disturbo (e questo lo accetto) ma una modalità diversa da apprendere (come negli stili cognitivi - ch' chi è più verbale, più visivo, ecc. - o le intelligenze multiple. Posso accettare anche questo). Anche in questo caso, però, mi confondo. Faccio fatica a capiere e vado ancor più in confusione. Se come associazione siete realmente convinti che tutti i disturbi dell'apprendimento siano un modo di apprendere diverso, non un disturbo, perchè allora accettate che la legge vi azzittisca, imponendo con autorevolezza e ribadendo che invece i DSA sono disturbi per i quali serve una diagnosi emessa dal sistema sanitario nazzionale? Perché non avete lottato per la formazione degli insegnanti, perché imparassero a riconoscere i differenti stili cognitivi o le diverse intelligenze o le diverse modalità di apprendimento in maniera educativa, anziché patologizzante? Perché supportate l'idea che le figure di riferimento per i DSA siano gli operatori autorevoli (neuropsichiatre/i, psicologhe/gi, logopediste/i) e non gli operatori che naturalmente si occupano di educazione, formazione e istruzione nella normalità (insegnanti e pedagogiste)? Ecco, accettando e sposando in pieno il vostro punto di vista, con interesse, ho il dubbio fortissimo che quanto fatto in realtà sia ampiamente controproducente perché, come sapete, ogni volta che c'è una diagnosi necessariamente dovrà esserci un intervento. La scuola è tagliata fuori e non può né potrà intervenire sui disturbi. Gli insegnanti dovranno redigere i PDP (piani didattici personalizzati) sotto supervisione e consiglio di chi ha fatto la diagnosi (perché ovviamente i disturbi non sono di loro competenza e, non essendo esperti, non possono rischiare di invadere altri campi professionali - sarebbe abuso di professione). Chi interverrà secondo voi? Lavoriamo sempre per ipotesi. Ipotizziamo che anche le leggi evolvano, per gradini successivi (esempio: prima si legifera che esiste un disturbo. Poi si legifera come si individua. Poi, si legifera come si interviene, ecc. Ovviamente mi rendo conto che le mie sono fantasie e, probabilmente, sto dicendo cose che nella realtà non esistono). Ipotizziamo, comunque, che dall'individuazione di un disturbo (perchè la legge parla di disturbo e, oramai, così è e sempre di più sarà) molti inizino a focalizzarsi sui trattamenti utili per quel disturbo (in realtà lo si fa già). Ipotizziamo che molti scoprano trattamenti efficai (lo si fa già). Cosa accadrà ai genitori che si rifiutano di seguire i trattamenti? Saranno considerati non curanti, trascuranti, inopportuni o altro? Potrò bocciare un bambino con DSA se il genitore si rifiuterà di farlo curare? Potrò denunciare il genitore perché a dispetto dei consigli di insegnanti ed operatori della sanità sta contravvenendo alle leggi? Ecco, leggendo di voi, la mia paura è che avreste voluto lavorare su un piano di necessità di modalità educative ma vi stiate ritrovando su un piano di necessità di interventi terapeutici che, come punto di partenza, rifiutate. Ovviamente, anche questo potrebbe essere un mio pensiero totalmente sballato. Probabilmente non ho capito assolutamente nulla. Immagino che, ovviamente, dietro al vostro operare ci sia stata una attenta riflessione ed abbiate considerato tutte le perplessità che mi vengo, oltre a migliaia di altre che vi saranno venute e che io non posso immaginare, perché battaglie non ne ho combattute, anche se a modo mio sono pacatamente agguerrito (e forse un po' ve ne rendete conto). Immagino anche che abbiate trovato delle risposte adeguate per essere certi che questa sia la strada migliore e per andare avanti per gradini (Cito Lucia Fusco [lunghissime sono state le nostre battaglie affinchè la legge fosse il più dettagliata e completa possibile. Dopo dieci anni questo è quello che "gli esperti che stanno riflettendo" ci hanno concesso...........per ora lo prendiamo e poi decideremo in seguito cosa altro fare.]). Immagino anche che abbiate considerato le conseguenze ed i rischi e abbiate considerato tutto accettabile, sicuri che la situazione non sfuggirà di mano. Immagino anche che non vi state accontentando. Ecco. Io, da ignorante, mi faccio forse troppe domande, probabilmente perchè mi mancano molti elementi. Però, se potete e volete, aiutatemi a capire. Non chiedo altro. Un caro saluto a tutte e tutti Cristian |
Ospite |
#1462011-07-10 18:38sono felice di aver potuto contribuire a questa importante petizione |
Lulù (Lucia Fusco) |
#1472011-07-10 19:54Carissimo Cristian......la mia dislessia, alla fine di un anno di lavoro (e di scuola) faticosissimo, non mi consente di fare un simposio qui per iscritto, di domenica pomeriggio, quando sto iniziando a mettere la mia testa in vacanza....fortunatamente. Le rispondo, molto brevemente, perchè l'educazione fa parte di me e non mi piace lasciare sospesi a domande dirette. Le chiarisco solo alcune cose tanto per capire se lei davvero vuol seguire ciò che facciamo o se sta solo lanciando inutili provocazioni. Lei ci conosce poco e ci ha seguiti poco.....lo si legge chiaramente viste le sue affermazioni nei nostri riguardi. Le dico innanzitutto che non deve avere la certezza che noi siamo stati zitti perchè così non è, stia tranquillo. Abbiamo lottato e molto, più di quanto lei possa immaginare, mi creda. Se conoscesse l'attività della nostra associazione, e quella personale di ognuno di noi, lo saprebbe. E' dura, oltre che noioso, ora raccontarle anni di lotte e di battaglie su questa paginetta. La medicalizzazione del DSA, come la intende lei, è stata necessaria, negli anni addietro, sia per avere l'ascolto da parte delle scuole.....sia perchè questi bambini erano "strani" per tutti........sia perchè i bambini "incazzati" da anni di mortificazioni venivano scambiati per iperattivi, pazzi scatenati, talvolta depressi da mandare dallo psicologo insieme a tutta la famiglia. La "fortuna", o forse la capacità di qualcuno, vuole che la diagnosi venga fatta da neuropsichiatra e/o psicologo specializzato in equipe con logopedista, optometrista e psicomotricista. Ma la ri-abilitazione (intesa come capacità-abilità da ricostruire e non come patologia da curare) è affidata al logopedista che, da sempre, si occupa di ri-abilitare (sempre come capacità-abilità)il linguaggio, che sia scritto o orale, che sia in entrata o in uscita. Saprà certamente che il linguaggio è la difficoltà alla base del problema di apprendimento e su quello si deve lavorare....in tutte le sue forme. Gli educatori come i pedagogisti lavorano, o almeno dovrebbero lavorare, su altri aspetti della crescita e dello sviluppo dei bambini....certamente non sul linguaggio. In ogni modo....nel caso volesse ancora aiuto e nel caso volesse schiarirsi le idee in merito ai DSA e a cosa noi pensiamo dei DSA, vista la complessità e l'ampiezza dell'argomento, sarebbe bene che ci seguisse, che venisse a qualche nostro incontro o che ci si confrontasse di persona. Non è questa la sede per queste lunghe divagazioni "tecniche" che annoierebbero solo chi vien qui per firmare e per esprimere la propria idea.....ma in maniera veloce e sbrigativa. E la petizione non è partita per discutere ancora una volta sullo stesso, ennesimo, noiosissimo, ormai obsoleto, argomento....che è la medicalizzazione del DSA. Ci hanno già provato a dirci questo ma non ci sono riusciti. I nostri bambini DSA vengono seguiti, dalla logopedista, a ri-abilitare alcune capacità linguistiche......anche l'occhio pigro del bambino viene solo "ri-abilitato" dall'ortottista o dall'optometrista eppure viene visitato dall'oculista che è un medico a tutti gli effetti............eppure non mi pare che nessuno si metta li a discutere sulla medicalizzazione/ospedalizzazione della cosa. Si va dall'oculista senza discutere e si fa ciò che ci dice. Tutti hanno un unico interesse......che quel bimbo veda come tutti gli altri bambini.........con o senza occhiali....con o senza terapia......con o senza esercizi. Perchè per i DSA è così difficile da accettare che si fa la visita in un qualsiasi reparto/centro specializzato in valutazioni dell'apprendimento e che poi faccia terapia con la figura del logopedista? Non sarà un problema che qualcuno crea per speculare sulle nuove e tante professioni che grazie alle varie riforme spuntano come i funghi per consentire a chicchessia di lavorare? Io direi che forse è proprio così. P.S. Sorvolo su ciò che dice in merito alla "cura e alla modificabilità" della pigrizia. Credo che lei non abbia mai conosciuto un vero pigro.......e non capirei proprio perchè cambiare l'indole di una persona pigra. Non è mica una malattia...........è una caratteristica e in quanto tale deve essere accettata.......sennò ciccia!!!! Ci rivedremo in altra sede...se vorrà....per un confronto adeguato. Alla prossima!! |
Cristian |
#148 Re: Petizione per l'applicazione legge della Legge sulla Dislessia / #1472011-07-10 22:29Gentile Lucia Fusco, grazie per la comprensione, nonostante la noia e la stanchezza. Bhe. Veramente sono interessato a comprendere meglio non a disturbare, perchè di domande in mente me ne vengono un sacco (anche se da piccolino, in effetti, mi si diceva che ero un disturbatore, perché in classe facevo parecchie domande per capire meglio). Non so se si è visto! :) Ad esempio, io credevo che si parlasse di diagnosi perchè a livello mondiale i disturbi specifici dell'apprendimento sono considerati un disturbo da più di vent'anni (per l'esattezza si parla di disabilità dell'apprendimento) e non perché patologizzare i disturbi specifici dell'apprendimento ed inquadrare le persone con disturbi specifici dell'apprendimento all'interno di un quadro di patologia fosse necessario per avere l'ascolto delle scuole. Penso che su questo punto si sia spiegata male o io abbia capito male perché la cosa sarebbe molto strana (è come dire che si è inventata una patologia per tutelare alcune persone che hanno determinati tratti caratteriali da "incazzati", per riprendere una sua espressione, o perché appaiono strane, per riprendere un'altra espressione - per fortuna sono convinto che il problema sia serio a vari livelli, incluso il sociale educativo. Quindi, forse ho mal compreso). Ho mal compreso? Altro aspetto, pensavo che parlando di DSA (disturbi specifici dell'apprendimento) in età giovanile si facesse riferimento a questioni evolutive. Ossia si parlasse di abilità che sin dalla nascita degli individui sono così. Invece, leggendo le sue righe scopro che si parla di riabilitazione. Nella mia mente, la riabilitazione si usa per i traumi o gli incidenti, dove bisogna ripristinare quello che precedente esisteva ed è stato per qualche motivo perduto. Anche questo mi suona strano. Le persone con DSA avevano abilità che poi sono state perdute? Ho capito male? Altro aspetto, riprendendo le cose che scrive a proposito dell'oculista ed altro [Tutti hanno un unico interesse......che quel bimbo veda come tutti gli altri bambini.........con o senza occhiali....con o senza terapia......con o senza esercizi.]. Se ho capito bene la metafora, nel caso specifico dei DSA l'interesse è che le persone con DSA funzionino come le altre. Ma se i DSA sono un modo diverso di apprendere, anziché uniformare agli altri non si dovrebbe cercare di potenziare al meglio le diverse risorse (in questo riprendo il discorso fatto da Lei e da Cioffi, nei messaggi 142 e 143)? Ho capito male? E se i DSA non sono un disturbo, perché dovrebbero esistere figure che si occupano della terapia? Su questo non penso che il problema sia l'accettazione della figura del logopedista. Penultima cosa. Il pigro non va curato e non ho parlato di curare la pigrizia. Dove sitrova questa mia frase? Forse mi sono espresso male? Pensavo di aver parlato di modificabilità della pigrizia e del fatto che ci si può lavorare, nel senso che se uno crede utile non essere più pigro può darsi da fare perché magari gli conviene in alcuni casi, mentre in altri può restare pigro. Ultima cosa. Vedo che sempre più adulti si definiscono dislessici o con DSA, anche persone di una certa età. Io come dicevo tempo fa, forse avrei potuto esserlo. Ma come faccio a verificare se è così o se invece è dipeso da altro. Voi come avete fatto per verificare i vostri DSA da adulti? Qual'è il centro di diagnosi che si occupa di DSA degli adulti? Per il resto, come può intuire, sono molto interessato e, presto o tardi, penso che ci incontreremo. Un caro saluto ed un grazie anticipato per tutti i chiarimenti che vorrà offrirmi. Cristian P.S. In fondo, penso che trovare scritta un po' di storia delle evoluzioni non sia troppo noioso. Penso sia utile per aiutare chi come me di storia dei DSA in Italia ne capisce poco e trova uno spazio per chiedere di più, nell'ottica del dialogo civile. Magari può capitare che altri si interessino e si uniscano. :)
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Lulù |
#149 Basta così!!2011-07-11 00:47Carissimo........lei di DSA ne sa molto più di me e di tutti quelli che qui hanno firmato la petizione. Uno che non sa non tira fuori tutte queste conoscenze tecniche e specifiche a proprio comodo ed utilità.....per poi fare retromarcia quando si "entra" nella parte dello "sprovveduto". Un carissimo saluto a lei......Cristian!!!
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Ospite |
#1502011-07-11 19:40Firmo volentieri, sono un'insegnante curricolare con dodici anni di "sostegno" alle spalle, un'esperienza fortemente voluta. Ho ricevuto una buona formazione ai tempi dei corsi di specializzazione gestiti dalle Università (1987/1989)e ho continuato ad aggiornarmi fino ad ora. Penso che si debba fare ancora molto, particolarmente per quanto riguarda la sensibilizzazione e la formazione di tutti gli insegnanti, troppo spesso infatti si incontrano ancora colleghi che non si sentono coinvolti e si trincerano dietro la facile giustificazione: "Ma io non sono uno specialista, non sono formato su questi temi...",o cercano di delegare il tutto agli insegnanti di sostegno (quando sono presenti in classe, magari per altri "casi"); senza, peraltro, approfittare delle occasioni di formazione che molti Istituti offrono da tempo. Ringrazio l'Associazione per tutto il lavoro sviluppato e concretizzato in questi anni. Malvina. |
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