PIZZO: SALVIAMO I GRANDI PANNELLI CERAMICI DALLA RIMOZIONE, REALIZZATI DAL MAESTRO GIOVANNI CURATOLO.

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Premesso che presso la facciata del complesso costituito dalla Chiesa del Purgatorio di Pizzo Calabro (XVII Sec.) e dalla Chiesa della Madonna delle Grazie (XVIII Sec.), comunicanti tra loro, e' collocato un gruppo ceramico creato per armonizzare, con un messaggio artistico identitario,  l' unicità delle due strutture religiose;


Posto che le preziose opere in ceramica sono state realizzate dall’artista Giovanni Curatolo di Pizzo Calabro, nel 1983 e constano di tre bellissime piastre in altorilievo ceramico  che, seppur contemporanee, richiamandosi allo stile cinquecentesco  (bicromatico invetriato blu e bianco) del Della Robbia, contribuiscono a valorizzarne il periodo di edificazione;


Precisato che l'intera opera del Maestro Curatolo è costituita da tre pannelli ceramici, disposti in modo simmetrico, per esaltare il comune prospetto: un grande pannello posto centralmente ai due diversi portoni d'accesso, che richiama un rosone, e due pannelli laterali che completano il percorso narrativo della  identità culturale della comunità di Pizzo Calabro;

Visto che, nel particolare, nel tondo centrale sono rappresentate scene di pescatori in mare, con la rappresentazione della Madonna delle Grazie nell'atto di porre la sua protezione verso la gente di mare, coadiuvata da un gruppo di angeli in volo, mentre nel pannello di sinistra è ritratta l’Assunta in cielo e  nel pannello di destra è invece raffigurato Sant’Emidio, il protettore della città da tutti gli eventi tellurici succeduti;


Dato che il pregio del lavoro artistico del Maestro Curatolo è oggi prova storica di un periodo in cui in città si svolgevano iniziative, oggi purtroppo scomparse, legate alla produzione artistica dei laboratori ceramici del territorio, che trovavano nelle edizioni dell' evento "Ceramisti alla Marina", annuali occasioni di arricchimento artistico dei luoghi della città della costa tirrenica vibonese;


Considerato che il pregio del lavoro artistico del Maestro Curatolo è anche dimostrato non solo dal parere favorevole dato della Soprintendenza ai Beni Culturali a quella installazione nel 1983, ma addirittura dal fatto che tali opere hanno valso all'autore la nomina ad Ispettore Onorario della stessa Soprintendenza, incarico che esercitò con cura e diligenza;


Considerato che, documentato il valore artistico, le stesse norme che all'epoca hanno consentito la posa, escludendo il contrasto stilistico, possano oggi  metterne a rischio l' esistenza con le operazioni di rimozione anche perché', di fatto, essendo altorilievi in  piastre ceramiche cotte ad alta temperatura, murato a sezioni perché realizzato a più pezzi, un intervento volto alla loro rimozione ne provocherebbe certamente la compromissione se non la definitiva rottura;


Precisato che le piastre infatti, avendo retro cavo in coincidenza della fuoriuscita delle figure dal fondo ceramico, il legante utilizzato sia stato rafforzato con frammenti di mattoni per sostenere le zone vuote tra il rilievo e la parete della facciata e che proprio questa tecnica di posa escluda rischi, come ventilato da alcuni, di distacco e caduta;


Posto che siamo ben convinti perciò che i lavori sulla facciata degli edifici di culto in oggetto, in realtà possono e debbono essere indirizzati ad attuare interventi utili ad rafforzarne per il futuro la resistenza, armonizzando l' idea artistica - ormai divenuta bene culturale identitario della nostra comunità in unità con le stesse chiese - con gli eventuali interventi decorativi o di colorazione, previsti.


Posto che in passato la comunità, e lo stesso autore, hanno già subito la repentina e grave distruzione di una serie ceramica dedicata alla Via Crucis,  realizzata nel 1973 per la Chiesa Matrice di San Giorgio Martire, e siamo perciò convinti che  questa volta quell' errore non può più essere riproposto;


Considerando che, in attuazione dell'art. 9 della Costituzione, il Codice  dei Beni Culturali dello Stato, specifica che "la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale concorrono a preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e a promuoverne lo sviluppo della cultura, garantendo la conservazione del patrimonio culturale e favorendo la pubblica fruizione dello stesso";


I sottoscritti, per le ragioni su esposte,


Chiedono


al sindaco della città, alla Confraternita, ed alla Soprintendenza, di adoperarsi affinché si riveda ogni eventuale ipotesi di rimozione del prezioso gruppo ceramico e che,  al contrario, eseguendo i lavori di restauro della facciata si  intervenga sul consolidamento di tale opera artistica, salvaguardandola ulteriormente con le moderne tecniche dalle azioni erosive del tempo.


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