NO AL RIARMO EUROPEO

PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI  

«Prima che la scintilla arrivi alla dinamite, bisogna tagliare il filo che brucia» Walter Benjamin

Chiunque abbia a cuore la pace ha considerato positivamente la decisione dell’amministrazione statunitense di chiedere il cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, così da avviare un negoziato che ponga fine ad una guerra sanguinosa e fratricida.

Invece, alcuni governi europei, tra cui anche il Regno Unito, la Commissione von der Leyen e la NATO, spalleggiando i circoli ucraini più oltranzisti, hanno deciso di sabotare il negoziato di pace avviando un gigantesco piano di riarmo che rende ineluttabile lo scontro frontale con la Russia trasformando l’Europa in un sanguinoso campo di battaglia.

Questa escalation militarista va fermata per due ragioni: perché ne faranno le spese i diritti sociali ed il benessere dei cittadini, e perché fa scivolare il Paese in uno stato di guerra che farà strame degli ultimi brandelli di democrazia costituzionale.  

Mentre denunciamo la campagna di intossicazione guerrafondaia portata avanti dalla quasi totalità dei mezzi di comunicazione ed il servile allineamento di tanta parte della cultura italiana; invitiamo tutti i cittadini a mobilitarsi affinché il governo italiano si dissoci dalla postura bellicista della NATO e delle più potenti élite europee, e cessi di sostenere la politica di sterminio israeliana riconoscendo finalmente lo Stato di Palestina.  

Il governo, raccogliendo la volontà popolare di pace, potrebbe e dovrebbe cogliere la straordinaria opportunità offerta dalla posizione della nuova amministrazione statunitense, assumendo un ruolo politico e diplomatico di primo piano per evitare che il conflitto degeneri nella terza guerra mondiale.  

Il momento è adesso!  

Fuori l’Italia dalla guerra! No alla corsa al riarmo! La Russia non è nostra nemica!

I PRIMI FIRMATARI:

Tiziana Alterio, giornalista

Paolo Becchi, filosofo

Ilaria Bifarini, giornalista

Alberto Bradanini, ex diplomatico

Franco Cardini, storico

Andrea Catone, storico

Sergio Cesaratto, economista

Alberto Contri, sociologo della comunicazione

Sergio Cusani

Angelo d’Orsi, storico

Thomas Fazi, giornalista

Diego Fusaro, filosofo

Fulvio Grimaldi, giornalista

Mohammad Hannoun, Associazione Palestinesi in Italia

Agata Iacono, giornalista

Jorit, street artist

Vincenzo Lorusso, giornalista

Andrea Lucidi, giornalista

Moni Ovadia, scrittore e attore

Moreno Pasquinelli, Fronte del Dissenso

Carlo Rovelli, fisico

Ernesto Screpanti, economista

Andrea Zhok, filosofo


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