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COMITATO PER IL NO DI CASERTA
facebook @iovotonocaserta
e-mail: comitatocasertacdc@gmail.com
Alla cortese attenzione dei Cittadini
impegnati nel Mondo della Cultura,
dell’Arte, del Lavoro, delle Professioni,
nelle Associazioni, Movimenti e Organizzazioni
della Cittadinanza attiva e nei Partiti
Oggetto: Richiesta di adesione e sottoscrizione alle ragioni del NO alla revisione della nostra Costituzione.
La revisione costituzionale promossa dal Governo Renzi ridurrà il Senato, come già le Province, al ruolo di una costosa e inutile assemblea condominiale non eletta dai cittadini. Essa prevede di sottrarre poteri alle Regioni a statuto ordinario per consegnarli al Governo confermando di fatto la piena autonomia decisionale alle Regioni a statuto speciale e piegando la “sovranità popolare” al solo volere del principe Renzi e della oligarchia che lo sostiene!
Potevano essere trovate altre soluzioni equilibrate di modifica dello stesso assetto istituzionale, ascoltando le osservazioni, le proposte, le critiche emerse perfino nel seno della stessa maggioranza. Si è preferito, però, forzare la mano realizzando un pericoloso pasticcio istituzionale con modifiche realizzate con un linguaggio prolisso, verboso e incomprensibile.
Come è noto la revisione sarà oggetto di un referendum popolare fissato per il 4 dicembre p.v., tuttavia nonostante la delicatezza e l’importanza della materia la conoscenza tra i cittadini della revisione proposta è scarsissima.
I Cittadini, cui secondo Costituzione appartiene la sovranità, non sono mai stati coinvolti nella discussione. Domina, invece, la scena il Governo Renzi che, non senza arroganza e sicumera, ha preteso di dettare al Parlamento questa deformazione della Costituzione. Essa è stata descritta come un passo decisivo verso la semplificazione dell'attività legislativa e come risparmio sui costi della politica. Si tratta in realtà di una palese mistificazione perché nei fatti non ci sarà né risparmio né semplificazione.
Già il parlamento è stato eletto con una legge elettorale anticostituzionale definita “Porcellum”. Con la nuova legge elettorale (cc.dd. Italicum) - risultato di forzature parlamentari e di voti di fiducia - una minoranza, grazie ad un abnorme premio di maggioranza e al ballottaggio, si impadronirà della Camera con 340 seggi su 630, con deputati in gran parte nominati su liste bloccate.
Nel deserto della comunicazione pubblica e dei mezzi di informazione, il “Comitato di Caserta per il No al Referendum sulle modifiche della Costituzione” rivolge, pertanto, a tutti i destinatari della presente, il pressante invito ad aderire all’Appello allegato. Occorre una adesione collettiva, della associazione/comitato/movimento/organizzazione/partito perché, con l'impegno di tutti, diventi più facile respingere questa riforma/oltraggio che, calpestando i diritti dei Cittadini, instaura, di fatto, un regime politico fondato sul governo del partito unico e su un nuovo potere assoluto verniciato di democrazia. In subordine, dove questo non fosse possibile, chiediamo l’adesione di singoli iscritti.
Il Comitato fa pertanto appello a tutti i soggetti destinatari della presente perché diano, con la loro adesione, un contributo decisivo al compimento di un essenziale dovere civico: “bocciare con il voto la revisione della Costituzione arrogantemente imposta dal Governo Renzi e supinamente votata dalla sua maggioranza di nominati grazie ad una legge elettorale incostituzionale!”
Appello per il sostegno del No al Referendum del 4 dicembre 2016.
“Il Parlamento eletto con legge incostituzionale
non è legittimato a modificare Costituzione. Altro
che cambiare la Costituzione, va applicata senza
indugi!”(Nino Di Matteo)
In seguito all’appello proposto dal “Coordinamento per la Democrazia Costituzionale”, si sono costituiti e sono attivi anche a Caserta e Provincia “I Comitati per il No nel Referendum sulle modifiche della Costituzione” – promosso da Cittadini liberi e consapevoli cui hanno aderito rappresentanti di Associazioni, Movimenti, Organizzazioni, Partiti – allo scopo di promuovere una diffusa ed intensa partecipazione al confronto e al voto del referendum costituzionale del 4 dicembre p.v. con lo scopo immediato di conseguire la vittoria dei NO!
Il Comitato per il No della Città e della Provincia di Caserta ha deciso di impegnarsi, in questa lotta decisiva per la difesa della democrazia partecipativa e dei valori fondamentali della Carta Costituzionale che, con la riforma Renzi/Boschi e la Legge Elettorale (52/2015), rischia di essere stravolta a discapito dei Diritti fondamentali dell’Umanità (Pace, Salute, Lavoro e Istruzione) e di invitare all’adesione e alla partecipazione i soggetti, portatori degli interessi comuni diffusi, impegnati, in questi anni, per lo sviluppo economico e la crescita civile in queste nostre terre bellissime.
Diciamo insieme “NO” alla legge costituzionale Renzi-Boschi di riforma della Parte II della Costituzione che dissolve l’identità democratica della Repubblica nata dalla Resistenza e, perciò, inaccettabile per il metodo e per i contenuti.
Nel metodo: è stata costruita per la sopravvivenza di un governo e di una maggioranza parlamentare privi di qualsiasi legittimazione sostanziale dopo la sentenza con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità del «Porcellum».
Nei contenuti: la cancellazione della elezione diretta dei senatori – lasciando immutato il numero dei deputati – e la composizione fondata su persone elette per la titolarità di un diverso mandato colpiscono irrimediabilmente il principio della rappresentanza politica e gli equilibri del sistema istituzionale. Non basta l’argomento del taglio dei costi né basta l’intento dichiarato di rendere più economico l’ordinamento e più efficiente il funzionamento dello stato, clamorosamente smentito dal complesso e farraginoso procedimento legislativo, e da un rapporto Stato-Regioni che solo in piccola parte realizza obiettivi di razionalizzazione e semplificazione, determinando, per contro, rischi di neo-centralismo.
L’obiettivo reale delle modifiche costituzionali consiste nello spostamento dell’asse istituzionale dal Parlamento all’Esecutivo.
Una prova certa si trae dall’introduzione in Costituzione di norme che rendono il governo “dominus” dell’agenda dei lavori parlamentari. Ballottaggio, premio di maggioranza alla singola lista, soglie di accesso, voto bloccato sui capilista consegnano – anche con pochi voti – la Camera nelle mani del leader del partito vincente nella competizione elettorale.
Lo stesso “vulnus” determinerebbe l’elezione del Presidente della Repubblica, dei componenti della Corte Costituzionale e del Csm.
L’incontro delle forze politiche antifasciste, nell’Assemblea costituente, trovò fondamento nella condivisione degli obiettivi di eguaglianza e giustizia sociale, di tutela della libertà e diritti ed ispirò la costruzione di un’architettura istituzionale fondata sulla partecipazione democratica, sulla rappresentanza politica, sull’equilibrio tra i poteri.
Il disegno di legge Renzi-Boschi stravolge radicalmente l’impianto della Costituzione del 1948, ed è volto ad affrontare un momento storico difficile e una pesante crisi economica concentrando il potere sull’esecutivo, riducendo la partecipazione democratica, mettendo il bavaglio al dissenso.
L’impatto negativo sull’esercizio della sovranità popolare, del diritto di voto, sulla partecipazione democratica come sulla determinazione della rappresentanza, è indiscutibile.
Più in generale, l’assetto istituzionale è decisivo per l’attuazione dei diritti e delle libertà di cui alla prima parte, come è stato reso evidente dalla sciagurata riforma dell’articolo 81 della Costituzione che stabilisce l’obbligo dell’equilibrio di bilancio.
Bisogna dunque battersi contro questa modifica della Costituzione.
Per queste ragioni il Comitato per il No ritiene che occorra impedire che questa “riforma” cambi il volto costituzionale della nostra Repubblica.
Mobilitiamoci per far sentire la nostra voce in tutte le sedi e fermare questo progetto politico che vuole riportare indietro le lancette della storia, azzerando il lascito della Resistenza.
“Nella preparazione della Costituzione il Governo non
ha alcuna ingerenza. Nel campo del potere costituente
non può avere alcuna iniziativa neanche preparatoria.
Quando l'assemblea discuterà pubblicamente la nuova
Costituzione i banchi del Governo dovranno essere vuoti.
Estraneo del pari deve rimanere il Governo alla formula-
zione del progetto se si vuole che questo scaturisca
interamente dalla libera determinazione dell'Assemblea
sovrana”. (Piero Calamandrei)
Caserta, 4 novembre 2016
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