FIRMA A SOSTEGNO DELLA Marcia Europea Per il Lavoro
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31 marzo al teatro il Primo viale del capricorno 4 Napoli
2012-03-15 19:43:51Lega democratica napoletana
legademocraticanapoletana@yahoo.it
Scriviamo insieme il documento
Proposta aperta ad integrazione, sollecitazioni, nuove idee
Marcia europea per il lavoro. Tavolo Europeo 2020
La lega democratica napoletana sta promuovendo da alcuni mesi l’idea di realizzare a Napoli, sul modello della marcia per la pace Perugia/Assisi, la Marcia europea per il lavoro.
Abbiamo, dal mese di novembre, convocato sull’argomento molte assemblee nei quartieri della città e coinvolto nella discussione tutte le forze politiche che si riconoscono nel centro sinistra. Ottenendo sempre attenzione, stimoli a proseguire nell’iniziativa.
Registriamo anche con soddisfazione l’attenzione dimostrata dal Sindaco di Napoli, nel valutare l’ipotesi di inserire il tema del lavoro nel Forum delle culture 2013 e la possibilità di costituire, all’interno del Forum, il Tavolo Europeo 2020, a cui affidare il compito di promuovere ed organizzare la marcia in coincidenza con la festa della Repubblica, il 2 giugno 2013.
Di tutto questo e del come proseguire nell’opera di coinvolgimento le forze politiche, sindacali, di categoria, associative, professionali, culturali e singoli cittadini ne parleremo sabato 31 marzo, in una assemblea che abbiamo convocato al Teatro il Primo, Viale del Capricorno 4.
La domanda che ci porremo è: si può fare? A Napoli?
Noi crediamo di si, vogliamo unire le forze e creare il Tavolo per il lavoro “Europa 2020” a
cui affidare il compito di scrivere la sceneggiatura e la regia della marcia.
Il modello da seguire, come abbiamo accennato, è la marcia della pace Perugia – Assisi.
Pensiamo ad un percorso che abbia Napoli, come punto d’arrivo, e che parta da un’altra Città che il 31 marzo proveremo ad indicare.
Una marcia, quindi, che ha l’ambizione di ripetersi anno dopo anno fino al 2020, per essere da impulso alle scelte strategiche dell’Europa, fino a quando i governi non approvino politiche di inclusione al lavoro universali in grado di sconfiggere la povertà.
Ciò che proponiamo è ragionare e ragionare e ragionare sui problemi fondamentali che gravano sull’ economia europea, concentrando l’attenzione sul nostro Paese e sui paesi che si affacciano sul Mediterraneo che hanno sulla questione lavoro gli stessi nostri problemi da risolvere oltre che a rappresentare i punti critici della tenuta stessa dell’impianto europeo.
Quali sono questi problemi? Invecchiamento della società occupata. Precarietà occupazionale dei giovani e delle donne. Flussi migratori che tendono sempre di più a saturare il mercato del lavoro erroneamente descritto di bassa qualità.
Nel nostro Paese è drammatico il dato relativo al tasso di occupazione delle donne e dei giovani, in modo drammatico nel Mezzogiorno. Ancora di più questa emergenza è presente nella nostra regione e nella nostra città.
Ciò che proponiamo è una presa di coscienza politica collettiva su ciò che fa si per vincere la rassegnazione, soprattutto tra i giovani e le donne che in numero sempre crescente smettono di cercare il lavoro.
Le previsioni per il 2012 indicano un ulteriore aumento della disoccupazione. Alle storiche categorie “escluse” dal mercato del lavoro, si sono aggiunti negli ultimi anni anche gli ultracinquantenni di tutte le qualifiche. Un immenso scrigno di vite e di mestieri, di conoscenze ed esperienze, di manualità e di creatività. Di amara scienza direbbe il nostro amico Luigi. Di cui la nostra Repubblica, fondata sul lavoro, ne avrebbe una necessità vitale.
Utilizzando il metodo di guardare la realtà utilizzando tutti e due gli occhi, ci sono i privilegiati, che adesso sono pervasi dall’insicurezza, sebbene occupati a tempo indeterminato. Sono lavoratori che vivono con lo stato d’animo tumultuoso, possono perdere ciò che pensavano era per sempre e quindi essere una generazione sconfitta sul terreno economico e della stabilità.
Attualmente sono più di 150 i tavoli di crisi aperti al Ministero dello Sviluppo. Queste 150 realtà produttive medie e grandi rappresentano il rischio che a venire giù possa essere tutto il sistema produttivo e democratico. E tutti noi siamo legati al successo del governo Monti sul tema della crescita e lo sviluppo. Consapevoli che si debba fare ancora e ancora di più di quello che come italiani stiamo facendo per allontanare definitivamente da noi il baratro greco e per rimetterci in movimento come grande Paese europeo che punta alla crescita economica e riconosce ad ogni adulto il diritto al salario.
Ciò che vogliamo esprimere con questo nostro progetto è una idea di partecipazione che tenga unito riformismo e radicalità per esprimere e diffondere una idea dello sviluppo europeo che privilegi la produzione sulla finanza, il lavoro sulla speculazione, l’armonia sociale al caos delle crisi che ciclicamente il capitale scarica sui governi e sulla maggioranza dei cittadini.
Pensiamo che il costituendo Tavolo europeo per il lavoro possa essere il luogo in cui si incontrano i progressisti europei. A Napoli, città capitale di un Mezzogiorno che ha da sempre fame di lavoro e di legalità. Per lanciare l’idea di un nuovo sviluppo che corre sulle vie della green economy, delle micro imprese, della finanza di prossimità dentro una politica di sviluppo industriale della nazione. Uno sviluppo di tipo inclusivo, di responsabilità, di partecipazione attiva dei territori e dei suoi abitanti.
Così noi interpretiamo l'Europa. E l’Europa risponde.
Il 25 novembre 2011 la Commissione europea occupazione, affari sociali e inclusione ha espresso, in linea con l’ obiettivo Europa 2020, ha reso pubblica la strategia per creare un maggior numero di posti di lavoro in tutta l’Unione e la raccomandazione ha raggiungere gli obiettivi quantitativi entro il 2020.
Quali obiettivi?
Tasso di occupazione per la fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni al 75%
Tasso di abbandono scolastico inferiore al 10%
Aumento al 40% dei 30-34enni che hanno completato un ciclo d'istruzione universitaria
Almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione in meno.
L’Europa parla al Sud, al Mediterraneo, a noi. E ci dice che sua strategia è il coordinamento.
Ed entra nello specifico. Ciò significa: scambiarsi informazioni, discutere. coordinare le rispettive politiche del lavoro nazionali.
L’Europa orienta, all’Europa si relaziona con noi.
Adesso tocca a noi, all’Italia dire cosa fa e farà per dare lavoro al 40% di disoccupati giovani e al 50% di donne del nostro Sud, della nostra terra senza reddito.
Cosa fa e farà per dare nuove opportunità alla popolazione adulta espulsa dai processi produttivi e con scarsa contribuzione pensionistica.
Il 25 novembre 2012 la relazione sull’occupazione, presentata dalla Commissione sottolineava come il cammino verso l’obiettivo del 75% di occupati a livello europeo, fissato dalla strategia Europa 2020, sia ancora lungo.
L’attuale crisi, ci dice l’Europa, ha ulteriormente approfondito la differenza tra lavoratori a tempo indeterminato e lavoratori temporanei e precari. Questi ultimi, spesso giovani, sono pagati meno, ricevono meno formazione e, spesso, hanno difficoltà a ottenere un posto regolare. Sottolinea il divario da colmare: Danimarca e Olanda 4% di disoccupazione / Italia, Cipro e Bulgaria 16% - 20%.
L’Europa chiede agli Stati nazionali di occuparsi in particolar modo delle garanzie per i lavoratori flessibili.
L’Europa ci dice che non ha futuro senza lavoro.
Che L’Italia non ha futuro.
Che Napoli non ha futuro senza un Europa che guarda al Mediterraneo come piattaforma
di crescita, sviluppo e nuove relazioni internazionali.
Il 31 marzo discuteremo di questo assieme ad esponenti del mondo della Conoscenza e della Cultura, dei Sindacati e delle Associazioni di Categoria, della Politica e delle Istituzioni, della Precarietà e dei Disoccupati, delle Professioni e della Cooperazione.
E insieme gli chiederemo, al Sindaco della città, di essere parte reggente dell’organizzazione della I Marcia europea per il lavoro inserendo il Tavolo Lavoro 2020 nelle attività che animeranno l’atteso evento del Forum internazionale delle cultura Napoli 2013
LEGADEMOCRATICA NAPOLETANA
incontro pubblico a sostegno della marcia europea per il lavoro
2012-02-29 16:26:15sabato 17 marzo 2012 dalle 9.30 fino a 12.30 , presso il teatro il primo , Napoli viale del Capricorno ( nei pressi dell'oviesse colliaminei ) promuoviamo l'incontro : MARCIA EUROPEA PER IL LAVORO , SI PUO FARE?
http://www.facebook.com/events/325775284134970/
Si può fare? A questa domanda intendiamo rispondere il 17 marzo.
Si può fare a Napoli?
Si, se si crea un Tavolo per il lavoro “Europa 2020” a cui affidare il compito di scrivere la sceneggiatura e la regia.
Il modello da seguire è la marcia della pace Perugia – Assisi. Quindi va pensata come un percorso che mette in relazione Napoli, punto d’arrivo, con un’altra città come punto di partenza.
Una marcia che ha l’ambizione di ripetersi anno dopo anno fino al 2020, per dare consenso alle scelte strategiche dell’Europa. E oltre, fino a quando i governi non approvino politiche di inclusione al lavoro universali in grado di sconfiggere la povertà.
Quindi la prima domanda alla quale dare risposta è: quale storia o punto di crisi simbolo scegliamo come punto di partenza?
Poi, ragionare e ragionare e ragionare sui problemi fondamentali che gravano sull’ economia europea, concentrando la nostra attenzione sul nostro Paese e sui paesi che si affacciano sul mediterraneo che hanno sulla questione lavoro gli stessi problemi da risolvere oltre a rappresentare i punti critici della tenuta stessa dell’impianto europeo.
Quali sono questi problemi? Invecchiamento della società occupata. Precarietà occupazionale dei giovani e delle donne. Flussi emigratori che tendono sempre di più a saturare il mercato del lavoro erroneamente descritto di bassa qualità.
Nel nostro Paese ciò che è drammatico è il bassissimo tasso di occupazione delle donne e dei giovani, in modo drammatico nel Mezzogiorno. Nel nostro sud. Nella nostra regione. Nella nostra città.
Dobbiamo prendere coscienza politica che ciò che fa si che la rassegnazione vince, soprattutto tra i giovani e le donne. Ciò è misurabile dal numero sempre crescente di chi il lavoro smette di cercarlo.
Le previsioni per il 2012 indicano ulteriore aumento della disoccupazione. Alle storiche categorie “escluse” dal mercato del lavoro, si sono aggiunti negli ultimi mesi anche gli ultracinquantenni di tutte le qualifiche. Un immenso scrigno di vite e di mestieri, di conoscenze ed esperienze, di manualità e di creatività. Di amara scienza direbbe il nostro amico Luigi. Di amara scienza di cui la nostra Repubblica, fondata sul lavoro, ne avrebbe una necessità vitale.
Poi, così, tanto per guardare sempre con tutti e due gli occhi, ci sono loro, i privilegiati, quelli che adesso sono pervasi dall’insicurezza quelli che sono occupati a tempo indeterminato. Loro vivono con lo stato d’animo tumultuoso, possono perdere ciò che pensavano era per sempre e quindi essere una generazione sconfitta sul terreno economico, sulla stabilità.
Sono 150 tavoli di crisi aperti al Ministero dello Sviluppo per affrontare il futuro di aziende italiane medie e grandi.
Una enormità che fa venire giù tutto il sistema produttivo e democratico se non si fa ancora e ancora di più di quello che come italiani stiamo facendo per allontanare definitivamente da noi il baratro Greco e per rimetterci in movimento come grande Paese europeo che punta alla crescita economica e riconosce ad ogni adulto italiano il diritto al salario.
Così noi interpretiamo l'Europa. E l’Europa risponde. Così:
Il 25 novembre 2011 la Commissione europea occupazione, affari sociali e inclusione ha espresso, in linea con l’ obiettivo Europa 2020, ha reso pubblica la strategia per creare un maggior numero di posti di lavoro in tutta l’Unione e la raccomandazione ha raggiungere gli obiettivi quantitativi entro il 2020.
Quali obiettivi?
Tasso di occupazione per la fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni al 75%
Tasso di abbandono scolastico inferiore al 10%
Aumento al 40% dei 30-34enni che hanno completato un ciclo d'istruzione universitaria
Almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione in meno.
L’Europa parla al sud, al mediterraneo, a noi. E ci dice che sua strategia è il coordinamento. Ed entra nello specifico. Ciò significa: scambiarsi informazioni, discutere. coordinare le rispettive politiche del lavoro nazionali.
L’Europa orienta, e l’Europa si relaziona con noi.
Adesso tocca a noi, all’Italia dire cosa fa e farà per dare lavoro al 40% di disoccupati giovani e al 50% di donne del nostro Sud, della nostra terra senza reddito.
Cosa fa e farà per dare nuove opportunità alla popolazione adulta espulsa dai processi produttivi e con scarsa contribuzione pensionistica.
Il 25 novembre 2012 la relazione sull’occupazione, presentata dalla Commissione sottolineava come il cammino verso l’obiettivo del 75% di occupati a livello europeo, fissato dalla strategia Europa 2020, sia ancora lungo.
L’attuale crisi, ci dice l’Europa, ha ulteriormente approfondito la differenza tra lavoratori a tempo indeterminato e lavoratori temporanei e precari. Questi ultimi, spesso giovani, sono pagati meno, ricevono meno formazione e, spesso, hanno difficoltà a ottenere un posto regolare. Sottolinea il divario da colmare: Danimarca e Olanda 4% di disoccupazione / Italia, Cipro e Bulgaria 16% - 20%.
L’Europa chiede agli Stati nazionali di occuparsi in particolar modo delle garanzie per i lavoratori flessibili.
L’Europa ci dice che non ha futuro senza lavoro.
Che L’Italia non ha futuro.
Che Napoli non ha futuro senza l’Europa.
discuteremo di questo assieme ad esponenti del mondo della Conoscenza e della Cultura, dei Sindacati e delle Associazioni di Categoria, della Politica e delle Istituzioni, della Precarietà e dei Disoccupati, delle Professioni e della Cooperazione.
E insieme chiederemo al Sindaco della città, di essere parte reggente dell’organizzazione della I Marcia europea per il lavoro inserendo il Tavolo Lavoro 2020 nelle attività che animeranno l’atteso evento del Forum internazionale delle cultura Napoli 2013.
Mario Cascella , Gennaro Prisco , Marco Marotta, Salzano Salvatore
LEGADEMOCRATICA NAPOLETANA