Ricostruire la Città della Scienza di Napoli
RICOSTRUIRE LA CITTA’ DELLA SCIENZA DI NAPOLI, CITTA’ MARTIRE DELLA CULTURA
Il rogo che ha devastato la Città della Scienza di Napoli rischia di porre fine a una delle più interessanti e coraggiose esperienze italiane di diffusione della cultura scientifica e di riuso delle aree industriali dismesse.
Voluta da Vittorio Silvestrini, fisico presso l’Università Federico II e presidente della fondazione Idis, era da tempo in condizioni economiche difficilissime, nonostante i buoni risultati imprenditoriali conseguiti grazie all’impegno e alle capacità di quanti vi lavoravano in condizioni di grande precarietà ma altrettanto entusiasmo.
L’incendio doloso è l’ultimo anello di una catena di distruzioni e saccheggi (Pompei, Biblioteca dei Girolimini) che fanno di Napoli una città martire della cultura.
Impegnare le forze politiche a ricostruire la Città della scienza nello stesso sito, rilanciarla nel circuito della cultura internazionale, assicurarle solidità economica e organizzativa
Assumere – da parte di istituzioni pubbliche e private – concrete iniziative di “adozione”, collaborazione, sostegno e finanziamento di specifici interventi necessari al ripristino delle attività dell’istituzione napoletana
L’appello è rivolto a tutti, e in particolare a coloro (individui e istituzioni) che in questi anni hanno indicato nella società della conoscenza la peculiarità della civiltà europea e il motore di uno sviluppo economico più equo e sostenibile.
Michele Fabbri (Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza, Università di Ferrara)
Marco Bresadola (Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza, Università di Ferrara)
Guido Barbujani (Università di Ferrara)
Marcello D'Agostino (Università di Ferrara)
Paolo Frignani (Università di Ferrara)
Carlo Peretto (Università di Ferrara)
Maria Anita Rampi (Università di Ferrara)
Comunicato dell'amministratore di questo sito webAbbiamo chiuso questa petizione e abbiamo rimosso le informazioni personali dei firmatari.Il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell'Unione europea richiede un motivo legittimo per la memorizzazione delle informazioni personali e che le informazioni siano archiviate per il più breve tempo possibile. |