rispettareireferendum
Il testo della petizione è seguito da una dichiarazione per "respingere l'innaturale alleanza tra nucleare e rinnovabili", dal suo inquadramento nel contesto attuale e da altra documentazione in fondo alla pagina
C'è un appello in questo senso degli ecopacifisti scozzesi per una mobilitazione internazionale su pace e clima da svolgersi nella giornata del 4 novembre. Maggiori informazioni su questa iniziativa è possibile trovarle sul blog collettivo che abbiamo appositamente predisposto per la nostra spedizione politica a Glasgow andando alla seguente URL: https://paceeclimaallacop26.webnode.it/4novembre/
Agite ed invitate ad agire! Firmate e fate firmare!
10 paesi europei, con naturalmente lo Stato atomico francese alla guida, invece propongono un trucco retorico per assimilare il nucleare alle energie rinnovabili, onde evitare di prendere impegni per ridurre effettivamente al loro interno l’uso dei combustibili fossili rispettando così gli obiettivi, evidentemente traumatici per il vecchio modello centralizzato e militarizzato, dell’accordo di Parigi.
Il rapporto in primo luogo sottolinea il contributo dell'energia nucleare fino ad oggi, prima di approfondire il modo in cui il nucleare può sostituire i combustibili fossili, e in particolare il carbone, per la produzione di energia e per il riscaldamento. Un capitolo è incentrato sulla capacità dell'energia nucleare di supportare ulteriori risultati grazie alle rinnovabili in rapida crescita come l'eolico e il solare e su come possono lavorare insieme per aggiungere idrogeno come combustibile liquido pulito.
E' la tesi che per l'appunto respingiamo con la dichiarazione che proclama come "innaturale" l'alleanza nucleare-rinnovabili, sotto riportata e sottoscritta da Alex Zanotelli, Moni Ovadia, Mario Agostinelli, Alfonso Navarra, Luigi Mosca, Antonia Sani, Ennio Cabiddu, Patrizia Sterpetti.
La relazione, ancora, incoraggia gli investimenti pubblici e privati nell'energia nucleare. L'AIEA fa appello ai responsabili delle politiche affinché rilancino gli investimenti pubblici e il sostegno agli investimenti privati nell'energia nucleare, comprese le estensioni a vita, come parte e insieme ai "Green Deals" e ai pacchetti di recupero. Devono adottare quadri ESG (ambientali, sociali e di governance) "tecnologicamente neutri" per gli investimenti a basse emissioni di carbonio e garantire che la politica sia coerente, abbracciando quadri normativi, progettazione del mercato, pianificazione delle infrastrutture e incentivi fiscali come le tassonomie.
A proposito della Tassonomia dell'Ue, in attesa di chiarimenti sull'inclusione del nucleare, vediamo affermato nel rapporto: "Il nucleare ha caratteristiche ambientalmente neutre. Speriamo che questo venga preso in considerazione. In questa situazione, ciò che è fondamentale è che le posizioni assunte siano raggiunte sulla base di una solida analisi scientifica."
Non viene, infine, dimenticata l'importanza fondamentale, dal punto di vista degli estensori, di mantenere in funzione l'attuale parco nucleare. L'AIEA ha dichiarato che l'estensione del funzionamento delle centrali nucleari da 40 a 60 anni manterrebbe 95 GWe di generazione a basse emissioni di carbonio entro il 2025 e altri 90 GWe entro il 2030.
Il costo dell'investimento è stato fissato a 650 USD per kW per progetti di estensione in gran parte dell'Europa e degli Stati Uniti e addirittura creerebbe fino a 370.000 posti di lavoro in un decennio.
"L'investimento nell'energia nucleare è tra le azioni più efficaci per una ripresa economica sostenibile post-COVID, così come la transizione verso un sistema energetico a zero emissioni nette resiliente", troviamo scritto nel rapporto AIEA.
(Per leggere il rapporto IAEA andare al link:
https://www.iaea.org/resources/brochure/nuclear-energy-for-a-net-zero-world )
Per la COP di Glasgow ci stiamo organizzando, come ecopacifisti, in particolare Disarmisti esigenti, WILPF e partners, in direzione esattamente opposta: pensiamo sia necessario, se si ha a cuore una conversione energetica ed ecologica che faccia sul serio la pace tra la società umana e la natura - salvando oltretutto la specie umana dal pericolo di un collasso di civiltà se non addirittura dell'estinzione - non solo sbarrare la porta al nucleare sia civile che militare, ma più chiaramente e radicalmente inserire in modo ufficiale il disarmo nel testo degli accordi di Parigi sul clima.
Le attività militari e belliche hanno un impatto ambientale e climatico - valutabile intorno al 20 per cento delle emissioni globali - che non può essere ignorato e che esige il "taglio" parallelo delle spese militari e delle produzioni di armi, nonché la cessazione dei conflitti armati in corso e della preparazione di nuovi conflitti come presunta "deterrenza".
C'è un appello in questo senso degli ecopacifisti scozzesi per una mobilitazione internazionale su pace e clima da svolgersi nella giornata del 4 novembre. Maggiori informazioni su questa iniziativa è possibile trovarle sul blog collettivo che abbiamo appositamente predisposto per la nostra spedizione politica a Glasgow andando alla seguente URL: https://paceeclimaallacop26.webnode.it/4novembre/
Agite ed invitate ad agire! Firmate e fate firmare!
APPELLO PER L'INCONTRO ON LINEA DEL 26 NOVEMBRE PREPARATORIO DELLA TENDA ANTINUCLERE DAVANTI AL MITE DALL'1 AL 7 DICEMBRECi vediamo online il 26 novembre per organizzare il presidio statico che faremo con gazebo dal 1 dicembre al 7 dicembre 2021 davanti la sede del MITE, in via Cristoforo Colombo.Il gazebo verrà aperto dalle 10 di mattina alle 18 di sera e farà parte di un sistema di strutture (tavolino, sedie, striscioni, volantini, cartelloni, amplificazione con microfono, etc.) per informare e sensibilizzare la cittadinanza sul problema del nucleare.Lo scopo dell'iniziativa è sollecitare un incontro con il ministro Cingolani e ricordare al governo che c'è un mandato popolare antinucleare rappresentato dal referendum del 2011 (e da quello del 1987) da fare valere in sede europea, nel momento in cui - sembra proprio il 7 dicembre salvo rinvii - viene decisa la tassonomia UE degli investimenti da classificare come "energie pulite" o "transizionali".Quello che gli attivisti ecopacifisti presenti esigeranno in modalità democratiche e civili - in particolare i digiunatori che si avvicenderanno a staffetta - è un impegno del governo italiano ad impedire che, con una decisione mal concepita della Commissione europea, i soldi pubblici dei cittadini (ma anche gli investimenti privati) siano impiegati e sprecati per garantire dal rischio un business finanziario di bond emessi da industrie dell'atomo (ma anche del gas e della CCS).Se c'è da orientare risorse economiche anche private da parte dei poteri pubblici che questo sia fatto per un modello energetico al 100% da fonti rinnovabili perseguendo un aumento dell'efficienza e un risparmio e una diminuzione di quei consumi in contrasto con la necessità di salvare il clima.Info: Alfonso Navarra - Ennio La Malfa************************************************************Non allegata alla domanda ma da girare eventualmente alle associazioni da coinvolgere:1- la lettera Navarra-La Malfa alla coalizione clima2- la presa di posizione degli eurodeputati verdi3 - la mozione antinucleare recentemente presentata alla Camara (notizia da IL FATTO QUOTIDIANO)DOCUMENTO 1 ) DA PARTE DI ALFONSO NAVARRA - DISARMISTI ESIGENTI ED ENNIO LA MALFA - MISSIONE MEDITERRANEOSi sta ponendo in Europa con la cosiddetta "tassonomia" il problema di finanziare o meno il nucleare per la decarbonizzazione (insieme al gas e alle tecnologie CCS) e il governo italiano, con la sua inazione, sta di fatto agevolando un brutto compromesso che inserirà l'atomo di pace (?) tra le fonti energetiche "transizionali".L'ultima conferma che si intende tradire il mandato popolare dei referendum (vinti sulla materia nel 1987 e nel 2011) l'abbiamo avuta proprio alla COP26: il ministro Cingolani ha scelto di non partecipare alla conferenza stampa nel Palazzo dei congressi di Glasgow con la quale Germania, Austria, Lussemburgo, Portogallo, Danimarca, Irlanda e Spagna, hanno invece preso una posizione netta, sottoscrivendo una dichiarazione contro l’inserimento del nucleare nella tassonomia Ue.L'occasione era importante perché si trattava di rispondere alla lettera inviata a metà ottobre, alla Commissione europea, con la quale 12 Paesi, in prima linea la Francia, chiedevano di riconoscere l’energia nucleare come fonte di energia a basse emissioni, da inserire nei piani Ue per la “transizione verso la neutralità climatica”. Insieme a Parigi, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Romania.Gli argomenti del ministro dell'ambiente tedesco il nostro ministro Cingolani dovrebbe non ignorarli o contrastarli (non smette di farlo con le sue interviste) ma condividerli:il nucleare, in primo luogo, è una energia dai vantaggi tutti discutibili (economicità? ma quale?) e comunque troppo rischiosa (e il popolo italiano non ha voluto e non vuole correre questo rischio: scommettiamo?);in secondo luogo, distoglierebbe fondi dalle energie rinnovabili minando la credibilità della stessa tassonomia della finanza sostenibile.O, se proprio personalmente non è convinto, ed è un fanatico dell'atomo di quarta generazione, quello in teoria anche ospitabile negli scantinati dei condomini, in questo caso farebbe bene a dimettersi perchè non può portare avanti politiche per conto del popolo italiano con il popolo italiano contro.Sulla quarta generazione possiamo citare, tra le altre documentazioni critiche, le FAQ pubblicate da Legambiente.Ecco una risposta rispetto alla sicurezza del nucleare di quarta generazione: “Non esistono impianti industriali di quarta generazione e di conseguenza basi per tale affermazione. Le tecnologie di IV generazione prevedono inoltre lo sviluppo di reattori “veloci”, di tipo fastbreeder (autofertilizzanti), che presentano criticità di sicurezza maggiori e usano il Plutonio, che è il più radio tossico degli elementi radioattivi e, soprattutto, il più proliferante verso le armi nucleari”. E poi ci sono le parole del premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi: “Per la quarta generazione degli impianti nucleari a fissione di cui si parla perché più sicuri – ha spiegato al Corriere della Sera – adesso esistono solo prototipi, che devono dimostrare la loro qualità; tuttavia sono sempre da escludere dove vive la gente". Cioè in Italia (e in Europa) dovunque.A ricordare a Draghi e Cingolani che la transizione ecologica va sviluppata entro i binari del buon senso, che nel nostro caso coincide con una precisa volontà popolare, dovremmo pensarci noi ecologisti: e dovremmo muoverci in fretta, visto che, per quello che ne sappiamo, entro il 7 dicembre prossimo la Commissione europea dovrà decidere.Ecco perché vi proponiamo un presidio permanente intorno a una tenda da piazzare dal 1 dicembre davanti alla sede del MITE, in via Cristoforo Colombo.Dobbiamo rammentare al ministro, i presidianti e possibilmente digiunanti (il digiuno si può fare a staffetta), invitandolo al confronto diretto, chè è meglio essere attivi oggi piuttosto che radioattivi domani. E cominciare, dal canto nostro, a prepararci ad una lotta di lunga durata, visto che è bene non fidarsi dei presunti supertecnici al potere.Le organizzazioni in questa coalizione che sono in linea di massima d'accordo si mettano allora in contatto con il sottoscritto e con Ennio La Malfa.Diano la loro disponibilità di massima ad un incontro politico-organizzativo online da tenersi da tenersi entro una settimana, diciamo giovedi 25 novembre (da confermare).A questo incontro inviteremo a partecipare i primi firmatari della petizione "rispettare i referendum" (https://www.petizioni.com/rispettarereferendum), tra i quali citiamo:Alex Zanotelli - missionario combonianoMoni Ovadia - artista, ebreo controMario Agostinelli e Guido Viale - Laudato Si'Marco Bersani - Convergenza per la Società della curaAntonia Sani e Patrizia Sterpetti- WILPF ItaliaEnnio Cabiddu - Lega per il disarmo unilateraleEnnio La Malfa - Accademia KronosLuigi Mosca - scienziato, Armes Nucleaires STOPDaniele Barbi - comitato antinucleare di Treviri (Germania)Già che ci siamo, chi si trovi concorde con il testo della petizione, lasci la sua firma individuale e aggiunga la qualifica con la quale vuole essere riconosciuto.DOCUMENTO 2) STOP AL GREEN WASHING DEL NUCLEARE E DEL GAS (THE GREENS EFA)Mentre si negozia il pacchetto climatico dell'UE "Fit-for-55", si profila una decisione fatale. È in gioco la neutralità climatica e la sostenibilità dell'approvvigionamento energetico dell'Europa. In particolare: Le nuove centrali nucleari e a gas potrebbero essere classificate come "investimenti sostenibili". Questo significherebbe che il gas e il nucleare verrebbero etichettate come energie verdi e che grossi flussi finanziari si dirigerebbero verso queste fonti di energia. Questo porterebbe la politica climatica ed energetica dell'UE su una strada completamente sbagliata!Ecco di cosa si tratta in dettaglio: La Commissione europea sta lavorando da mesi a un nuovo standard UE per gli investimenti sostenibili, la cosiddetta tassonomia UE. Questo standard definirà, per esempio, quali fonti di energia sono considerate sostenibili. Quindi la tassonomia è un'etichetta di sostenibilità. La classificazione come investimento sostenibile ha immense conseguenze: In futuro, non solo le banche, le compagnie di assicurazione e altri attori del mercato finanziario baseranno le loro decisioni di investimento su questo standard UE, ma anche i piccoli investitori. E non solo: Le sovvenzioni europee e nazionali e i soldi dei contribuenti confluirebbero anche nell'energia nucleare e nel gas se queste fonti di energia ricevessero l'etichetta di sostenibilità.Questo è tanto più importante se si considera l'urgente necessità per l'Unione europea di transitare il suo approvvigionamento energetico verso la neutralità climatica. Mentre gli Stati membri dell'UE sono divisi sul ruolo di queste energie, va ricordato che il gas è un combustibile fossile, che contribuisce in modo massiccio al riscaldamento globale e compromette la transizione verso la neutralità climatica. Il nucleare è una fonte di energia pericolosa, insostenibile a causa delle scorie che genera, nonchè molto costosa e comunque troppo lenta da sviluppare per raggiungere i nostri obiettivi climatici. Se una fonte di energia non fa parte della tassonomia UE, non sarà vietata, ma sarà molto più difficile finanziarla.Il tracollo è avvenuto all'ultimo vertice dell'UE il 22 ottobre: Il Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha menzionato il nucleare e il gas come parte del mix energetico del futuro. Finora era sempre stata contraria all'inclusione del nucleare e del gas nella tassonomia. C'è quindi il rischio che le nuove centrali nucleari e anche le centrali a gas che non sono all'avanguardia possano essere classificate come energia di transizione. Gli investimenti nel nucleare e nel gas otterrebbero così quasi la stessa etichetta di sostenibilità della costruzione di centrali eoliche e solari. Un disastro per le energie rinnovabili e il clima!Mentre la Commissione Europea ha capitolato all'ultimo vertice dell'UE al greenwashing dell'energia nucleare, una decisione importante è in arrivo nelle prossime settimane: se includere o meno il gas e il nucleare nella tassonomia dell'UE. Tutto dipende dalla Commissione Europea di Ursula von der Leyen e da quello che inserirà nella sua proposta che potrebbe infrangere la promessa del “Green Deal Europeo”, un cambio di rotta sulla strada verso la neutralità climatica e l'obiettivo di 1,5 gradi!Quando la Commissione europea presenterà la sua proposta, avrà bisogno di una cosiddetta "maggioranza qualificata" tra i governi europei per fermare questo progetto. Questo sarà difficile. Ecco perché vi invitiamo a firmare questa petizione per chiedere alla Presidente Ursula von der Leyen e al vicepresidente Frans Timmermans di non etichettare la produzione di energia nucleare e di gas come sostenibile. No, il nucleare e il gas non dovrebbero essere classificati come investimenti sostenibili nella tassonomia dell'UE!
Sven Giegold 🇩🇪 - Bas Eickhout 🇳🇱 - Ernest Urtasun 🇪🇸 - Damien Careme 🇫🇷 - Yannick Jadot 🇫🇷 - Michèle Rivasi 🇫🇷 - Eleonora Evi 🇮🇹
Membri del Parlamento europeo per i Verdi/ALE
DOCUMENTO 3)Nucleare, nuova mozione alla Camera. Si chiede al governo di dire definitivamente stop all’atomo e di sollecitare l’Ue a fare lo stessoSi chiede al governo Draghi di opporsi all’inserimento dell’energia nucleare e del gas nella tassonomia verde dell’Unione Europea e a non intraprendere iniziative per consentire nuovamente sfruttamento e impiego di energia nucleare in Italia.di Luisiana Gaita 16 novembre 2021Dopo la mozione alla Camera a prima firma di Maurizio Lupi di ‘Noi con l’Italia’ affinché il Parlamento discuta e voti a favore del nucleare di quarta generazione, ne è stata pubblicata un’altra, che va in direzione opposta, a prima firma firma del deputato tarantino Giovanni Vianello, relatore dell’inchiesta in commissione Ecomafie sulla Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee a ospitare il Deposito nazionale. Si chiede al governo Draghi di opporsi all’inserimento dell’energia nucleare e del gas nella tassonomia verde dell’Unione Europea e a non intraprendere iniziative per consentire nuovamente sfruttamento e impiego di energia nucleare in Italia “in ossequio alla volontà popolare espressa all’esito dei referendum del 1987 e del 2011”. A firmare la mozione altri 11 parlamentari di diverse componenti del gruppo misto, tra cui l’ex presidente di Legambiente Rossella Muroni (FacciamoEco) e l’ex ministro Lorenzo Fioramonti.Un cambio di marcia rispetto a Glasgow – Per il governo Draghi sarebbe un cambio di marcia, rispetto a quanto mostrato alla Cop26 di Glasgow, dove l’Italia non ha sottoscritto, insieme a Germania, Austria, Lussemburgo, Portogallo e Danimarca, una dichiarazione contro l’inserimento del nucleare nella tassonomia Ue. Anche in quel caso, uno schieramento in risposta a un altro, ma in ambito europeo, dato che a metà ottobre avevano scritto alla Commissione europea dodici Paesi, in prima linea la Francia, per chiedere di riconoscere l’energia nucleare come fonte di energia a basse emissioni, da inserire nei piani Ue per la “transizione verso la neutralità climatica”. Insieme a Parigi, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Romania.Il testo della mozione – “Agli annunci e presunti costi legati agli investimenti in energia atomica dichiarati dai proponenti – si legge nella mozione – i risultati sono stati sempre disattesi: nel 2008 c’erano due Epr (European Pressurized Reactor, ossia reattore nucleare europeo ad acqua in pressione di terza generazione avanzata, ndr) in costruzione, uno in Finlandia a Olkiluoto e uno in Francia a Flamanville”. In Finlandia l’azienda impegnata nella costruzione, Areva, è fallita mentre il costo stimato è lievitato circa quattro volte e, secondo le nuove previsioni, non si terminerà prima del 2024.A Flamanville, cantiere gestito da Edf, i costi di costruzione sono saliti fino a 19 miliardi di euro “tenendo conto anche dei costi finanziari come valutati dalla Corte Des Compts nel 2020”. Anche in questo caso la costruzione non è terminata. “Negli Usa – prosegue la mozione – a vent’anni dal ‘rinascimento nucleare’ lanciato da George W. Bush, nessun reattore di generazione III+ è entrato in funzione e dei quattro reattori AP1000 in costruzione, due sono stati cancellati e due proseguono a costi esorbitanti: dai circa 9 miliardi di dollari iniziali si è già passati a una stima di 27 miliardi”.Tra ricerca e decommissiong – In Italia, nonostante i referendum, la ricerca non si è mai fermata. Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha concesso il patrocinio del ministero all’evento ‘Stand Up for Nuclear’, una serie di incontri per promuovere il ricorso al nucleare come fonte energetica. Leonardo, attraverso la sua controllata Vitrociset, è impegnata su Iter, il progetto che punta a realizzare un reattore sperimentale a fusione nucleare. Partecipa anche Enea. “La costruzione sarebbe dovuta terminare nel 2016, ma si stima non accadrà prima del 2025” ricordano i deputati. Sul decommissioning “dopo 34 anni dallo spegnimento dei reattori, i rifiuti radioattivi prodotti da centrali e altri siti nucleari sono in parte all’estero per essere riprocessati e poi tornare in Italia e in parte dislocati in 19 siti temporanei sul territorio nazionale”.I costi sono scaricati sulle bollette elettriche alla voce A2RIM e rappresentano il 6% degli ‘oneri di sistema’ che incidono circa il 23% della spesa di energia elettrica di una famiglia tipo. Nel frattempo, si è in attesa della costruzione del Deposito Nazionale per stoccare definitivamente i rifiuti radioattivi a bassa attività e, temporaneamente, quelli a media e alta attività che poi dovrebbero trasferiti in un ipotetico deposito geologico o in alcuni depositi di profondità condivisi, opzione a cui stanno pensando alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia. A riguardo, nella mozione, si chiede che il governo si adoperi perché vi sia “una pianificazione certa per l’individuazione del sito che ospiterà il deposito geologico” non oltre il 2027 o comunque prima della realizzazione del Deposito Nazionale. E che si apra un confronto con gli Stati Uniti, affinché gli 84 elementi di combustibile irraggiato uranio-torio (20 dei quali sono stati ritrattati) che si trovano presso l’Itrec di Rotondella e provenienti dalla centrale americana di Elk River, tornino negli Usa.
LDU - Disarmisti esigenti - WILPF Italia Contatta l'autore della petizione