Lettera aperta a Beppe Grillo sull'espulsione di Tavolazzi


Ospite

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2012-03-20 01:19

Invito Beppe Grillo a consultarsi col suo grande amico Padre Alex Zanotelli. Certamente sul tema delle epurazioni saprà ricordargli la parabola della zizzania. Gesù non rifiuta di riconoscere la differenza tra zizzania e grano. Anzi ne rimarca più volte la differenza. Ma non fa da spartiacque fra giusti e ingiusti. Addirittura fra i suoi discepoli accoglie il traditore. E non epura nessuno. Quando i discepoli riferiscono a Gesù che altri stanno predicando nel suo nome, non se ne dissocia. Anzi dice: “Non impediteglielo. Chi non è contro di me, è con me”. Per Gesù non è opportuno ergersi a giudici sentenziali. Nessuno può ritenersi infallibile perciò “non giudicare se non vuoi essere giudicato”. Meglio Profeti che Giudici. Nell’affannarsi a gridare contro le ingiustizie italiane e del mondo, nel cercare nuove strade e sagge risposte ai problemi che ci affliggono, non bisogna perciò peccare di superbia. È giusto chiamare il male col suo nome, senza false ipocrisie. Non è giusto invece dividere i giusti in eletti e reietti. Non è giusto ergersi a Giudice per proclamare chi, come e quando si può parlare e proclamare una unica verità. Non è giusto questo clima di caccia alle streghe dove per una parola si può essere espulsi. Non possiamo pensare di selezionare la razza pura, vecchio ricordo di tempi molto tristi. Chi la pensa diversamente dalla linea del Movimento 5 stelle, non deve essere espulso, semplicemente si auto emargina. Sarà ignorato, senza bisogno di nessuna fatwa imposta dall’alto.