STOP ALLA NON FORMAZIONE A SCUOLA SUI DSA

Negli USA, dove vivo, coloro che cominciano ad andare a scuola vengono testati perl'ADD (Attention Defiency Disorder ) perche' non in Italia?

Ormai siamo arrivati al "lasciamo indietro chi non c'è la fa"... in nome del risparmio?... I soldi cari miei trovateli altrove, MAGARI DA QUALCHE POLITICO DI TROPPO CHE RUBA,... non si risparmia sulla formazione!... gRAZIE! A. Mastrodomenico.

E' un dovere essere formati ed informati .

Uniamoci

La speranza è l'ultima a morire!

conoscere la storia di un DSA .........forse non sarebbe più DSA .... ma solo un bambino che ,per un qualche importante , o banale motivo ,è rimasto indietro ,e corri corri ,non ce la fa a raggiungere gli altri . Poi cade , si fa male , si rompe una gamba in questa corsa frenetica ,,,,e quindi non ce la farà mai . Forse se lo aspettassero !

per i il bene dei nostri figli..a finche possano essere degli adulti migliori!!!!!

mio figlio è un dislessico...e da anni combatto contro l'ignoranza degli insegnanti che un po per disinformazione e un po per comodità continuano a penalizzarlo a scuola .....vergnonoso !!!!!!!

far si che gli insegnati si preparino sulla dislessia equivale alla salvezza di molti bambini e il futuro di individui adulti migliore. quindi insegnati se amate insegnare iniziate a conoscere la dislessia che esiste e non e un singolo caso ma tanti bambini. quindi non distruggiamo la carriera scolastica solo perchè si vuole essere ignorati su una cosa che esiste che se presa in tempo e vi vengono datti i giusti metodi di studio danno vita ad allievi modelli. non all'ignoranza si all'informazione e alla preparazione nell'ambito dislessia discaculia ecctr. perchè la dislessia non è una malattia ma un modo diverso di imparare le cose.

“Ci sono tanti modi di essere intelligenti”. La lettera di un preside

Essere intelligenti è una qualità che appartiene a tutti. Basta coltivarla, educarla e comprenderne la via di realizzazione.
C’è infatti chi è bravo nel disegno ma che proprio non ama la geografia, chi invece è un genio della matematica ma non sa scrivere una lettera d’amore e ci sono poi quelli che vincono sempre a scacchi ma non amano leggere i libri.
Ognuno ha un talento che dovrebbe trovare la propria via di realizzazione e magari pian piano ciascuno di noi dovrebbe riuscire anche ad annaffiare talenti meno amati o più nascosti che invece potrebbero portare a spalancare porte mai considerate.
Essere intelligenti è appunto saper imboccare la propria strada, amare ciò che si fa e avere una sete inesauribile di conoscere ed imparare. Sviluppare l’intelligenza intesa in questo modo dovrebbe essere il compito difficile ma meraviglioso della scuola.
Purtroppo questa fondamentale istituzione che è la scuola sembra aver perso da tempo il suo obiettivo primario. Ora contano i voti, i programmi da finire, i ragazzi da inibire. Essere intelligenti vuol dire appunto avere dei bei voti, essere tranquillo a scuola, far tacere le proprie inclinazioni.
E’ vero, esistono fortunatamente insegnanti particolari che hanno ancora ben in mente l’obiettivo primario della scuola e cercano in tutti i modi di farlo raggiungere ai propri ragazzi. Ma sono perle rare, barlumi di luce in questo buio scolastico attuale.

Mi è piaciuta molto questa lettera...e credo possa dare voce a molti di noi!!!

“Ci sono tanti modi di essere intelligenti”. La lettera di un preside

Essere intelligenti è una qualità che appartiene a tutti. Basta coltivarla, educarla e comprenderne la via di realizzazione.
C’è infatti chi è bravo nel disegno ma che proprio non ama la geografia, chi invece è un genio della matematica ma non sa scrivere una lettera d’amore e ci sono poi quelli che vincono sempre a scacchi ma non amano leggere i libri.
Ognuno ha un talento che dovrebbe trovare la propria via di realizzazione e magari pian piano ciascuno di noi dovrebbe riuscire anche ad annaffiare talenti meno amati o più nascosti che invece potrebbero portare a spalancare porte mai considerate.
Essere intelligenti è appunto saper imboccare la propria strada, amare ciò che si fa e avere una sete inesauribile di conoscere ed imparare. Sviluppare l’intelligenza intesa in questo modo dovrebbe essere il compito difficile ma meraviglioso della scuola.
Purtroppo questa fondamentale istituzione che è la scuola sembra aver perso da tempo il suo obiettivo primario. Ora contano i voti, i programmi da finire, i ragazzi da inibire. Essere intelligenti vuol dire appunto avere dei bei voti, essere tranquillo a scuola, far tacere le proprie inclinazioni.
E’ vero, esistono fortunatamente insegnanti particolari che hanno ancora ben in mente l’obiettivo primario della scuola e cercano in tutti i modi di farlo raggiungere ai propri ragazzi. Ma sono perle rare, barlumi di luce in questo buio scolastico attuale.

Così deve essere!!!

Giorni fa ho incontrato il dirigente della scuola di mio figlio II liceo scientifico ed ho usato le stesse parole " basta ci vuole più formazione" non è possibili che a 4 anni dalla legge non ci siano insegnanti formati! Cordiali saluti

Tutti hanno il diritto di ricevere un'istruzione adeguata!

Solo l'informazione può combattere l'ignoranza, quindi quale luogo migliore se non la scuola?
Firmiamo tutti perché anche se non direttamente ci tocca tutti da vicino.

#115: -  

 

Mi figlio veniva preso in giro dalle stesse insegnanti. Torna su questo mondo gli dicevano, e ora mio figlio, è convinto di avere un problema anzi una malattia che non può risolvere.

firmate

lo studio è un DIRITTO per tutti racchiude il futuro dei ns figli. Non arrendiamoci possiamo farcela!

#113: -  

 Il problema non è il finanziamento alle scuole, manca aggiornamento obbligatorio agli insegnanti sui ragazzi dsa e con problemi inerenti ai Bes. In merito agli strumenti ho sempre fornito mio figlio di tutto, perché ad oggi insegnante italiano mette delle valutazioni basse perché gli conteggia errori dislessia

Sono d'accordo. Ci vuole formazione!

è molto importante ribadire che i DSA non hanno bisogno dell'insegnante di sostegno ma allo stesso tempo hanno diritto agli strumenti dispensativi e compensativi previsti dalla Legge 170. Infatti nelle scuole le responsabile della disabilità fanno una grande confusione e sostengono che se non c'è sostegno non c'è diritto a nulla. E' necessaria un'iniziativa nazionale con circolari ministeriali e formazione prima di tutto ai quadri.

Giustissima !!!