LE DONNE NELL’ESERCITO POTRANNO PORTARE LA CODA DI CAVALLO
Il 20 ottobre 1999 l'Italia si allineava ai Paesi della NATO aprendo le Forze armate al reclutamento femminile. La partecipazione delle cittadine italiane al sistema della Difesa nazionale e della sicurezza internazionale si è gradualmente affermata. Oggi nei ranghi delle Forze armate, sono presenti due generazioni di donne, per un totale di oltre 17 000 militari.
Da quel 20 ottobre ad oggi sono cambiate molte cose all'interno della Forza Armata a cui appartengo, per esempio l'introduzione di sistemi tecnologici più avanzati , nuovi mezzi in dotazione.
Non è mai stato in alcun modo cambiato o migliorato, un regolamento ormai vetusto , di più di 20 anni, per quanto riguarda le linee guida sulla tenuta dei capelli delle donne in divisa.
Regolarmente ogni donna militare si sveglia ed è tenuta a legare con uno "chignon" i capelli ( in alcuni reparti obbligatoriamente coperti da una retina nera ) e in turni anche di 8, 12 o 24h non le è permesso mai tenerli un attimo sciolti creando in alcuni casi forti mal di testa e frequenti perdite di capelli dovuti al forte elastico che li deve tenere tirati e legati.
Questo è un titolo di giornale USA nel 2021 :
... i cambiamenti riguardano anche le acconciature: le donne non devono rispettare una lunghezza minima dei capelli, e potranno sfoggiare, se lo desiderano, altri tipi di acconciature (non più solo lo chignon), anche contemporaneamente. Tra le acconciature sono incluse: trecce, locs e twists.
Le donne potranno inoltre utilizzare la coda di cavallo, se non riescono a formare uno chignon. La coda potrà anche essere utilizzata durante gli allenamenti fisici, con le uniformi da combattimento e anche quando indossano l'elmetto. "
Quindi ci chiediamo, perché nel 2023 con tutti questi sviluppi moderni rimaniamo ancora ancorati ad una pubblicazione di più di 20 anni fa ?
Aiutaci a rendere le donne nell'esercito più padrone del loro aspetto e più comode nella loro tanto amata e rispettata divisa.
Grazie.
Giulia Moretti Contatta l'autore della petizione