IL COMUNE DI VERONA PRENDA PAROLA IN DIFESA DELLA POPOLAZIONE PALESTINESE
Verona, 5 gennaio 2024
Nei territori palestinesi, e in particolare nella striscia di Gaza, da ormai tre mesi stiamo assistendo a una feroce azione dell’esercito israeliano ai danni della popolazione palestinese, in gran parte composta da donne e minori.
Questa azione militare, giustificata come risposta all’attacco compiuto dal braccio armato di Hamas lo scorso 7 ottobre 2023, risulta estremamente sproporzionata rispetto a quei tragici eventi. I pesanti bombardamenti indiscriminati, anche nelle zone dichiarate “sicure”, uniti alle azioni di terra, hanno infatti determinato già più di 30.000 morti, di cui oltre 12.000 bambini e bambine, decine di migliaia di feriti e quasi due milioni di sfollati. Nonostante sia vietato dal diritto internazionale operare punizioni collettive, a tutti gli abitanti della striscia è stato sin da subito impedito l’accesso ad acqua, cibo e servizi di base, con conseguenze drammatiche per l’intera popolazione. Gli attacchi israeliani hanno inoltre distrutto il 70% delle unità abitative e infrastrutture presenti sul territorio di Gaza, tra cui decine di scuole e ospedali, compromettendo in questo modo non solo il presente, ma anche il futuro di milioni di persone.
Che tutto questo non sia un inevitabile “danno collaterale”, come viene fatto credere dalla propaganda israeliana, ma il frutto di una precisa strategia, lo dimostra anche il fatto che in più occasioni alte cariche dello stato di Israele, come il presidente Isaac Herzog, il primo ministro Benjamin Netanyahu, membri del governo e parlamento come Ariel Kallner, Yoav Gallant e Moshe Feiglin, solo per citarne alcuni, abbiano dichiarato pubblicamente la volontà di operare massicce operazioni di distruzione e espulsione, oltre che utilizzato parole violente e prive di ogni riconoscimento di umanità nei confronti dell’intera popolazione palestinese.
A tutto questo si aggiunge il fatto che lo stato isreliano vincola l’accesso di giornalisti nella striscia di Gaza alla firma di un accordo con l’IDF, l’esercito Israeliano, compromettendo con ciò la possibilità di un’informazione libera e autonoma. I social media stanno supplendo al diritto d’informazione, ma non possono colmare l’ingiustizia determinata dalla negazione di un diritto ad avere una stampa affidabile e imparziale a cui affidare la diffusione delle notizie di guerra.
Tutti questi elementi portano a pensare che l’attacco del 7 ottobre sia divenuto il pretesto per accelerare un processo di pulizia etnica in atto da decenni ai danni della popolazione palestinese nei territori illegalmente occupati, come confermato anche da numerose organizzazioni umanitarie e osservatori internazionali. Questa offensiva militare, infatti, ha assunto ormai la forma di un vero e proprio genocidio.
Anche le Nazioni Unite hanno in questi mesi più volte evidenziato come lo stato israeliano stia violando il diritto umanitario e internazionale. Tuttavia, nonostante questo autorevole e inequivocabile giudizio, lo stato italiano e l’Unione Europea non hanno ancora negato il proprio supporto allo stato di Israele, sia esso militare che diplomatico, né avviato alcuna iniziativa per disincentivare l’uso della violenza contro la popolazione civile.
Riteniamo che l’azione dello stato israeliano sia contraria ai valori su cui si fondano le nostre società democratiche e pertanto come cittadine e cittadini non ci riconosciamo nelle posizioni che stanno prendendo i nostri e le nostre governanti nei confronti di questa drammatica crisi internazionale.
Scriviamo quindi questa lettera per dare voce ai sentimenti di indignazione e preoccupazione di gran parte della cittadinanza, sottolineando la necessità che le istituzioni, e in questo caso specifico il Comune di Verona, prendano una posizione pubblica su quanto sta avvenendo in Palestina, affermando i principi del diritto internazionale e del più alto senso di giustizia.
Chiediamo:
- la pubblica e ufficiale richiesta di immediato cessate il fuoco e apertura agli aiuti umanitari all’interno della striscia di Gaza - come già fatto da altri comuni sul territorio italiano;
- l’interruzione dei rapporti diplomatici del Comune con Israele, tra cui la sospensione del patto di amicizia con la città di Ra'anana, e l’invito a non instaurarne sino a che lo stato non avrà risposto dei suoi crimini di guerra e contro l’umanità;
- l’attivazione di servizi dedicati alla cura e al sostegno delle persone di origine palestinese presenti sul territorio;
- il sostegno del comune alle attività di sensibilizzazione e approfondimento storico e politico sulla questione palestinese e sulle responsabilità internazionali rispetto all’attuale configurazione, tra cui: forme di patrocinio materiali nell’organizzazione di eventi ad hoc per la cittadinanza; l’impegno del comune nel facilitare l’ingresso e il dialogo nelle scuole; la concessione di un banchetto permanente in un luogo visibile, strategico e centrale, dove chi si sta attivando in solidarietà alla Palestina possa incontrare la cittadinanza e proseguire il lavoro di informazione e sensibilizzazione.
Grazie a tutte le persone che legheranno il loro nome a queste richieste e ai membri delle istituzioni che si impegneranno per concretizzarle.
Questa lettera nasce in seguito all’assemblea pubblica tenutasi mercoledì 13 dicembre 2023, cui hanno partecipato oltre 100 cittadini e cittadine veronesi. La rete Verona per la Palestina si fa portavoce delle richieste della cittadinanza e di tutte le persone che vorranno sostenerla con la loro firma.
Rete Verona per la Palestina Contatta l'autore della petizione