FIRMA PER CHIEDERE alla Unione Europea, un reddito universale incondizionato di base
I sottoscritti cittadini titolari dei diritti di partecipazione e patrocinati dalla “Associazione Culturale Cittadini Attivi in Movimento” chiedono : alla Unione Europea, ai suoi organi legislativi, ai suoi cittadini, ai governi dei 27 stati che la compongono, il rispetto della Convenzioni Europee nelle questioni che riguardano la dignità individuale di ogni cittadino (art. 2 del TUE) e chiedono l'immediata istituzione del REDDITO DI BASE UNIVERSALE, INDIVIDUALE, INCONDIZIONATO, SUFFICIENTE.
Premesso che il: Trattato sull'Unione europea (TUE) all'articolo 2 recita:
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"L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini."
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La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, all'Articolo 1 - Dignità umana, afferma: "La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata." La dignità della persona deve comprendere la possibilità di vivere liberamente e in modo responsabile nella società. Il reddito di base incondizionato concede a ciascun individuo questa libertà e responsabilità, eliminando i vincoli esistenziali e amministrativi, nonché la possibilità di essere esclusi dalla vita sociale. Aiuta i cittadini a identificarsi con l'Unione europea e ne garantisce i diritti politici, sostenendo la realizzazione dei diritti fondamentali. "La dignità della persona umana non è soltanto un diritto fondamentale in sé, ma costituisce la base stessa dei diritti fondamentali." (Spiegazione ufficiale dell'articolo 1 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea). Riconoscere un reddito di base incondizionato a tutti i cittadini rappresenterebbe un segnale forte del fatto che l'UE prende sul serio il diritto a "un'esistenza dignitosa".
Articolo 5 - Proibizione della schiavitù e del lavoro forzato: "Nessuno può essere costretto a compiere un lavoro forzato o obbligatorio." Secondo l'Organizzazione internazionale del lavoro, per lavoro forzato o obbligatorio si intende qualsiasi lavoro o servizio preteso da una persona sotto la minaccia di una punizione e per il quale detta persona non si sia offerta spontaneamente. (OIL, Convenzione sul lavoro forzato, 1930, n. 29). In molti dei regimi attuali di reddito minimo e sistemi previdenziali, le prestazioni possono essere revocate a determinate condizioni. Il reddito di base incondizionato abolisce tali pratiche, che costringono i beneficiari dell'assistenza (all'occupazione) condizionata ad accettare un lavoro che altrimenti avrebbero rifiutato.
Articolo 6 - Diritto alla libertà e alla sicurezza: "Ogni persona ha diritto alla libertà e alla sicurezza." Il reddito di base incondizionato sostiene la libera scelta degli stili di vita personali, dell'organizzazione delle relazioni sociali e dell'impegno in campo sociale ed economico. Questa libertà determina un senso di responsabilità per il benessere degli altri. Insieme alla tutela offerta dagli attuali sistemi previdenziali, il reddito di base incondizionato costituisce la migliore garanzia di sicurezza finanziaria in caso di malattia e disoccupazione.
Articolo 15 - Libertà professionale e diritto di lavorare: "Ogni persona ha il diritto di lavorare e di esercitare una professione liberamente scelta o accettata." Il reddito di base incondizionato agevola l'esercizio di una professione liberamente scelta o almeno considerata accettabile. In molti dei sistemi previdenziali attuali, la necessità di beni e servizi materiali indispensabili per la sopravvivenza, insieme a diversi vincoli amministrativi, limita la libertà di scegliere un'occupazione e costringe le persone ad accettare lavori inadeguatamente retribuiti.
Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) - Articolo 5: "L'Unione può prendere iniziative per assicurare il coordinamento delle politiche sociali degli Stati membri."
Associazione Culturale Cittadini Attivi in Movimento Contatta l'autore della petizione