A Scuola Settembre 2020

 

Gentilissimi Presidente Stefano Bonaccini, Sindaco Andrea Gnassi, Assessore Mattia Morolli e Dirigenti Scolastici del Comune di Rimini.

Siamo un gruppo di genitori, insegnanti ed educatori del Comune di Rimini che, spinti dalle difficoltà e dalle perplessità di questi mesi di didattica a distanza e dalla preoccupazione sulle modalità di ripresa scolastica a settembre, abbiamo deciso di dare voce a quelle che sono le nostre visioni ed i nostri auspici per una ripresa a misura di bambino, tenendo conto anche delle esigenze delle famiglie.

Di seguito proponiamo alcune soluzioni concrete che, a nostro avviso, si potrebbero applicare per strutturare al meglio la didattica in questa situazione di emergenza.

 

- Ripresa anticipata ai primi di settembre per sfruttare al meglio la bella stagione nell'ottica di fare una didattica outdoor.
- Attraverso la coordinazione con le autorità locali, identificare luoghi idonei all'attività scolastica, ad esempio cortili scolastici, parchi pubblici, fiera, palacongressi, caserma Giulio Cesare, per svolgere le attività didattiche in piena sicurezza e con lo scopo di eliminare l'utilizzo di mascherine durante gli orari scolastici. E’ risaputo essere molto dannoso per la salute l’utilizzo prolungato della mascherina per più ore, sopratutto per i bambini più piccoli. Il tema della didattica outdoor è una realtà in molti paesi europei ed anche in Italia è un approccio che si sta affermando e consolidando anno dopo anno. Sicuramente sarebbe una strategia vincente in questo periodo storico.
-  Anche se ci rendiamo conto che dividere una classe di amici può essere dura da accettare per i bambini ed i ragazzi, per scongiurare distanziamento sociale ed uso di mascherine, proponiamo anche una ripartizione delle classi in gruppi più piccoli, per garantire una facile gestione da parte del corpo docente ed una sicurezza maggiore per gli alunni. Inoltre un minor numero di alunni può migliorare l’apprendimento degli studenti e l’organizzazione didattica degli insegnanti.
I primi due punti sono fondamentali per evitare, come auspichiamo, di continuare con le lezioni in videoconferenza, per noi genitori inadeguate per educare ed insegnare, in particolare ai bambini della scuola primaria. I bambini necessitano di una relazione con i maestri e di una socializzazione costante con i pari e questo vale altrettanto per i ragazzi più grandi. Non si può pensare di sostituire la scuola con un sistema di didattica a distanza, significherebbe sminuire una colonna portante della nostra società e del nostro Paese e non si può fare passare ai nostri bambini e ragazzi che si debba avere paura del contatto con gli altri, che si debba mantenere le distanze per la propria sicurezza, se dovesse passare questo messaggio sarebbe una ferita enorme, difficilmente recuperabile in individui in pieno sviluppo. Dobbiamo evitare ciò a tutti i costi.

 

La comunità educante è composta da molteplici soggetti e noi, come genitori, insegnanti ed educatori vogliamo essere di sostegno nelle scelte che coinvolgono i nostri figli ed il futuro della scuola.

 

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