I DIRITTI DEI BAMBINI CON DISABILITÀ NON DEVONO PIÙ ESSERE MESSI ALL'ASTA!
Siamo le educatrici e gli educatori del servizio di integrazione scolastica in appalto, per ASC Insieme, del distretto di Casalecchio e dell’Unione dei comuni Reno Lavino Samoggia.
Il nuovo appalto per l’integrazione scolastica è stato aggiudicato grazie al massimo ribasso ad una cooperativa sociale lombarda, che non ha legami con il territorio e che quindi dovrebbe “costruire” il servizio che ha vinto partendo da zero.
Una decina d’anni fa, a causa del fallimento del consorzio che lo gestiva e dei tagli introdotti dall’amministrazione di ASC Insieme, il servizio scolastico fu seriamente destabilizzato e come lavoratrici e lavoratori al servizio dei bambini disabili del territorio ci ritrovammo a dover combattere la nostra battaglia per rimettere in piedi il servizio.
Dopo aver ricostruito a fatica interventi e progetti a favore degli ultimi e delle famiglie che in difficoltà, ancora una volta veniamo scaricati e abbandonati in una logica tecnico-economica che ha a che fare con gli appalti e nulla con la qualità della vita dei cittadini e dei lavoratori. Appalti che NON tutelano la continuità educativa, la qualità del servizio e la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, producono competizione per “il mercato dei servizi sociali”, distruggono tessuto sociale, attaccano salari e diritti, minano i rapporti solidali che le nostre comunità faticosamente costruiscono nella relazione.
Ad oggi l’unica certezza che abbiamo è l’incertezza.
Non sappiamo come ripartiranno i servizi di integrativa scolastica a settembre. Le educatrici ed educatori sono ridotti ancora una volta a pacchi da spostare da una coop all’altra: non sappiamo quanti di noi e a quali condizioni verranno ricollocati dalle attuali cooperative e quanti e a quali condizioni saranno invece costretti, per non perdere il lavoro, a passare alla nuova cooperativa.
Questa situazione intollerabile è figlia di una dinamica incentivata dal modello gestionale aziendalista di ASC Insieme, un’azienda che dovrebbe avere come obiettivo la tutela delle fragilità e che invece taglia risorse ed incentiva la precarietà, appaltando in logiche di mercato che sono nemiche della qualità del servizio.
- Vogliamo che si superi la logica degli appalti e che i servizi sociali ritornino pubblici
- Vogliamo che sia garantito un servizio di qualità alle famiglie del territorio
- Vogliamo continuità occupazionale e di reddito per tutte le lavoratrici e lavoratori del settore
Educatori uniti contro i tagli Contatta l'autore della petizione