I molisani vogliono cambiare verso!
Signor Presidente del Consiglio Matteo Renzi,
I molisani vogliono cambiare verso!
Nel dicembre del 1963 l’intento di fare del Molise una Regione a sé stante suscitò l’avversione di parecchi eminenti costituzionalisti che non volevano creare regioni ”incapaci di sopravvivere per difetto di autosufficienza politica ed economica”. Per questa ragione fu negata la Regione al Salento (che è più grande e più abitato del Molise ed è tuttora una parte della Puglia).
Per staccare il Molise dall’Abruzzo si ricorse ad una legge ad usum delphini che correggeva addirittura la Costituzione, prevedendo una deroga alla norma che fissava ad un milione d’abitanti il numero minimo per costituire una Regione (vedi Legge Marracino del 1957).
La secessione avvenne senza nessuna consultazione democratica. Cinque o sei parlamentari decisero da soli il destino di centinaia di migliaia di cittadini!
Purtroppo quegli eminenti costituzionalisti avevano ragione: in cinquant’anni di autonomia non si è sviluppata né una capace classe dirigente, né una crescita economica e sociale del territorio.
Nel corso dei decenni si sono alternati governi regionali di tutte le colorazioni, ma tutti improntati di miopia politica e dilettantismo dirigenziale. Fiumi di denaro pubblico sono stati sperperati in elargizioni maldestre ed improduttive. Un esempio per tutti: in un territorio con soli 23 chilometri di doppi binari elettrificati e senza aeroporti, qualcuno nel 1999 pensò di fondare una SPA, partecipata al 100% dalla Regione Molise, per la gestione degli inesistenti ed insostenibili aeroporti molisani, bruciando alcuni milioni di euro di denaro pubblico!
Il Molise dalla istituzione dell’autonomia amministrativa, in cinquant’anni ha perso quasi il 20% della sua già scarsa popolazione. Nello stesso periodo nessuna regione italiana ha avuto un calo di residenti.
Siamo stanchi di assistere alla decadenza e alla cattiva gestione. E siamo stanchi di essere un popolo transumante. Non vogliamo pesare sulle spalle degli altri italiani, né contribuire ad ingrossare il debito pubblico.
Comincia ora ad esserci consapevolezza che il Molise è troppo piccolo per restare autonomo. L’autonomia è un costo improduttivo non più sostenibile dai conti pubblici italiani.
Bisogna acquisire una strategia, che punti alla valorizzazione del bel territorio del Molise, ricco, tra l’altro, di pittoreschi borghi spopolati, siti archeologici e beni artistici.
I dirigenti regionali dovrebbero fare scouting di imprenditori internazionali capaci di recuperare il residenziale dei borghi spopolati e venderlo nel mercato mondiale del turismo lento, da alcuni anni in forte espansione. In questo modo il nostro territorio potrebbe raggiungere la piena occupazione nell’arco di 10 anni ed attrarre un indispensabile capitale umano.
Per questo le chiediamo di unirsi alla nostra richiesta ed aiutarci con ogni mezzo a sua disposizione per:
1. <!--[endif]-->Ottenere dalla Regione Molise che vengano chiuse subito tutte le società partecipate improduttive e in costante perdita e che, anche con le risorse economiche in questo modo risparmiate, si avvii il CANTIERE DEI BORGHI MOLISANI per lo sviluppo del TURISMO LENTO e il raggiungimento della piena occupazione.
2. <!--[endif]-->Organizzare al più presto un tavolo istituzionale tra i consigli regionali di Marche, Abruzzo e Molise per accelerare la creazione della Regione Adriatica.
Ringraziamo in anticipo per la sensibilità che vorrà dimostrarci.
Restiamo tutti in attesa di un suo pubblico o privato cenno di risposta.
La salutano i molisani che vogliono cambiare verso.
Antonio Pastorini Contatta l'autore della petizione
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