Salviamo il centro storico di Naso

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Mauro Caliò
Ospite

#3

2016-04-27 13:25

Sig. Corrradini, intanto desidero ringraziarla per il commento, appropriato, chiaro ed esaudiente. Noto con piacere che oltre me ancora vi e' qualcuno legato alle proprie radici.

Tengo a precisare a lei ed a tutti i lettori che questa petizione non è legata assolutissimamente ad alcuna appartenenza o simpatia di alcun partito politico, Non voglio " puntare timidamente il dito" verso nessuno in quanto non sono in condizione di giudicare l'operato altrui. Nasce solo dalla volontà di far conoscere a tutti l' attuale stato in cui versa il nostro paese nella speranza che qualcuno o qualcosa possa far cambiare cio'.

Dal commento che ho letto ne riporto uno spezzone al fine di chiederle maggiori delucidazioni del caso, circa la skyline.

"Chi pensa che un intervento tecnico unitario possa restituire stabilità a quei luoghi disastrati, deve fare i conti con la concreta possibilità che una soluzione, quand'anche fosse possibile, condurrà alla perdita di quelle costruzioni ormai instabili che insistono sul corpo di frana e disegnano la skyline del paese. "

Essendo proprietario di un immobile sito in via Matteotti mi viene da chiederle:Corrono il rischio anche  le case ubicate al di sotto della scuola elementare definita " zona ferma" in quanto a seguito della ristrutturazione dell' edificio scolastico sono stati effettuati delle opere di palificazioni oltre ad essere una zona non interessata (almeno per il momento) dal rischio?

Risposte


Ospite

#7 Re:

2016-04-28 13:05:22

#3: Mauro Caliò -  

Egregio Sig. Calio'  rispondere alla sua domanda in maniera puntuale comporta la necessità di formulare alcune argomentazioni tecniche, noiose ma indispensabili. Cominciamo col dire che la località di cui Lei mi ha chiesto ricade in piena zona "R4", nel disegno qui accanto è la zona colorata in rosso (quella più grande) che come vede è più estesa dell'intero paese. La "ZONA R4" è un luogo dove il rischio è massimo e attuale, le posterò poi la carta del rischio. Se lei ha familiarità con l'interpretazione delle carte, avrà certamente notato che la scuola  e le palificazioni di cui parla ricadono, in pieno, all'interno della suddetta zona, per cui sono presenti tutte le criticità del caso.

Da un punto di vista obiettivo, occorre precisare che il "grado di attivazione" del movimento franoso non è omogeneeo, per cui si riscontrano zone per cosi' dire "piu' calde" rispetto ad altre, tuttavia trattandosi di "paleofrane" possono aversi periodi di quiescenza, anche lunghi nel tempo e lente o improvvise accelerazioni, a seguito di riassestamento degli equilibri interni parziali e ridistribuzionie delle tensioni afferenti a d un nuovo stato di equilibrio generale. In altre parole queste frane possono attivarsi a "scatti", fermarsi apparentemente anche per secoli e poi riprendere. In questo momento siamo in una fase attiva che riguarda prevalentemente la zona più "alta" di tutto il dissesto. Per sincerarsene basta osservare la seconda carta riportata di seguito: