Basta Fogna nell’acqua potabile Cosenza

Carissimo Sindaco di Cosenza,

rieccomi a scriverle per raccontarle la stessa storia, la storia dell’acqua dei nostri rubinetti contaminata da batteri fecali e dalla presenza di liquame fognario.

La storia del pericolo per la salute di tantissime persone a rischio di infezioni batteriche e problemi che possono essere gravissimi per anziani, persone fragili e bambine e bambini.

Stessa storia, ma lettera diversa, perché questa lettera è scritta da molte mani, molte cittadine e cittadini che si rivolgono a lei, per loro stesse/i, per le loro famiglie ed anche per quelle/quei concittadine/i che pur vivendo lo stesso problema non hanno modo di esprimere il proprio disagio, magari impegnati in orari lavorativi molto pesanti o in difficoltà famigliari e di salute che già mettono alla prova svegliarsi al mattino. Non hanno tempo e modi di pensare a qualcosa che dovrebbe essere una condizione base scontata, l’acqua potabile a casa, per cucinare, per lavarsi.

Non scrivo a caso, ma penso a nomi e cognomi delle persone che ho imparato a conoscere, che abitano nel mio stesso palazzo, nella mia stessa strada. Chi ha potuto è rimasto in case di campagna, nel nostro palazzo sono almeno tre i nuclei famigliari che non sono rientrati in città per le condizioni dell’acqua. Molti di noi non hanno ovviamente questa possibilità.

Molti di noi si sono adattati alla meno peggio, chi può raccoglie l’acqua dal parente che abita in altra zona, qualcun altro acquista l’acqua imbottigliata, le mie figlie di 7 e 9 anni hanno imparato tecniche creative per lavarsi da sole con la bottiglia. Tenendo la bottiglia sotto l’ascella si versano l’acqua sulle mani. Come vede non manca l’impegno ad adattarsi.

Molti di noi non hanno potuto fare altro che bollire l’acqua contaminata aggiungendo bicarbonato ed usare quella.

Alcune/i di noi sono anziane/i, hanno bambine/i piccole/i, hanno malattie autoimmuni, sono persone fragili alla contaminazione batterica e ad alto rischio.

Molte/i di noi hanno registrato malesseri intestinali e cistiti batteriche.

Insomma, la storia è la stessa, ma siamo qui a scriverle per creare insieme il finale.

 

In allegato troverà l’elenco delle analisi effettuate dai centri accreditati dalla Regione, che riceverà lo stesso fascicolo, in modo da poter verificare la validità dei laboratori e delle modalita' di prelievo.

La storia dell’acqua è iniziata a Luglio, troverà le date nei documenti, abbiamo registrato un miglioramento della situazione per pochi giorni i primi di settembre, per ritrovarci nuovamente con l’acqua che puzzava e analisi fuori norma a fine settembre.

Detta così non si evince bene l’andamento dei fatti che sintetizzopartendo dalla storia che ho vissuto io:

In un palazzo più persone contemporaneamente presentano disturbi intestinali, l’amministratore del mio condominio, condomino “La Rosa” di via Martorelli 30/a, si allerta e fa eseguire analisi dell’acqua avendo responsabilità legale della manutenzione della cisterna. Fa eseguire le stesse analisi in più palazzi, laddove le persone residenti hanno notato cattivo odore.

 Nel nostro palazzo le prime analisi vengono effettuate il 24 Luglio.

Le analisi sono fuori norma e l’amministratore invia comunicazione dei valori alle persone residenti.

I coliformi totali, che per legge dovrebbero essere a zero, sono 129,8, dall’acqua erogata dal rubinetto.

L’amministratore invia comunicazione alle persone residenti il 31 luglio e tramite PEC al Comune il 5 Agosto. Quindi riceviamocomunicazione che, da non si sa da quanto tempo, di certo almeno dal 24 Luglio, stavamo utilizzando per noi e per le nostre famiglie acqua contaminata per bere, cucinare e lavarci.

Per come abbiamo potuto ci siamo informate/i su cosa fare, se poter utilizzare l’acqua o meno, di come tutelare la nostra salute e su quali sintomi monitorare, soprattutto in persone fragili e bambine/i.  Per come abbiamo potuto, non avendo risposte ufficiali alla Pec, abbiamo contatto sui numeri personali referenti istituzionali per segnalare il grave pericolo di contaminazione batterica. In particolare l’assessore De Cicco ha comunicato, su numeri personali dei residenti e sui social, che il comune stava intervenendo per riparare un problema “di commistione tra rete idrica e fognaria”.

 L’amministratore chiede, senza ottenerla, comunicazione formale dell’avvenuta riparazione per poter procedere alla sanificazione della cisterna, ovviamente inquinata dal depositarsi del liquame.

Decidiamo di procedere comunque alla sanificazione, il 30 Agosto, anche senza comunicazione ufficiale fidandoci della parola dell’amministratore e francamente, non avendo altra scelta.

 Il 26 Settembre le analisi sono di nuovo fuori norma. Ad oggi, 27 ottobre, l’acqua non ha mai smesso di puzzare.

 Adesso siamo stanche/i, stiamo sostenendo sforzi economici, organizzativi e preoccupazioni per la salute.

Abbiamo necessità e diritto di essere informati su ciò che succede e di cosa si sta facendo per risolvere la situazione, con un’idea di tempistica. Abbiamo inoltre necessità e diritto ci essere sostenuti nel rifornimento alternativo di acqua potabile.

 Le chiediamo dunque:

1. Invio di auto cisterne per tutti i palazzi interessati fino alla risoluzione del problema.
 
2. Un comunicato ufficiale e completo agli amministratori condominiali dei palazzi interessati sulla condizione attuale della rete idrica e fognaria e delle condizioni dell’acqua che chiarisca in che modo il comune si è occupato e si sta occupando della verifica delle condizioni dell’acqua, del monitoraggio costante, in che modo si sta procedendo per le riparazioni, qual è l’ipotesi seguita e che tempi si prevedono per la soluzione.

Facciamo presente che il problema è stato rilevato dagli amministratori allertati dalle cittadine/i che presentavano malesseri e avvertivano cattivo odore e non c’è mai arrivata comunicazione ufficiale da parte del Comune sulla non potabilità dell’acqua.

Vogliamo dunque una risposta del perché il problema non è stato individuato dal Comune che dovrebbe avere delle procedure di monitoraggio e controllo dell’acqua erogata. Questo per avere garanzia che il problema non si ripresenterà o quanto meno che potrà essere rilevato se si dovesse ripresentare.

 

3. Incontri periodici a scadenza settimanale tra almeno un rappresentante dell’ufficio tecnico di pertinenza al problema del Comune insieme ai rappresentanti degli uffici competenti ed interessati alla salute pubblica e alla manutenzione e controllo dell'erogazione dell'acqua potabile, e una nostra piccola delegazione delle cittadine/i coinvolte/i nel problema che si potrà avvalere di uno/a o più consulenti esperti/e
 
4. Un contributo economico per ogni palazzo coinvolto per la pulizia delle cisterne che abbiamo già fatto pulire e sanificare e che sono state nuovamente inquinate dall’erogazione di acqua contaminata da parte del Comune, se questo verrà accertato dalle opportune verifiche.
 
 

 

Alleghiamo le firme autenticate delle tante persone che stanno vivendo questo disagio che oggi si sono aggregate spontaneamente in un gruppo temporaneo per poter promuovere il proprio diritto alla salute e al rispetto delle condizioni base per l’igiene nelle proprie abitazioni.

 

Siamo tante e tanti, esistiamo, abbiamo diritto di essere ascoltate/i.

 

 

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