Al Presidente della Repubblica Italiana

Al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano

A tutti gli organi incaricati della giustizia in Italia

 

Signor Presidente, Signori,

Abbiamo motivo di credere che le S.V. conoscano la nostra vicenda giudiziaria (pubblicata nel sito www.casosannino.com). Ad ogni modo si tratta della nostra proprietà in Vicchio del Mugello, per la quale siamo in causa,  con la particolarità che mentre la causa principale si trova in primo grado da venti anni, i nostri avversari hanno avuto la capacità di ottenere dalla magistratura provvedimenti giudiziari per sfrattarci prima della definizione delle controversie per l’immobile. Considerato pertanto:

- che detta proprietà ci è stata tolta con manovre illecite su quote sociali ed altri espedienti ed illegalità che hanno consentito ai nostri odierni avversari di impossessarsene, senza alcuna possibilità di difesa per i sottoscritti in quanto ciò avveniva in ambito ad una procedura condotta dal signor Sebastiano Puliga, ex magistrato (di recente condannato a 15 anni di prigione per reati contro il patrimonio e contro la pubblica amministrazione)  che in complicità con altri disattendeva  ogni nostra difesa in quel procedimento;

- che in seguito fu completamente inutile denunciare e reclamare per i nostri diritti di proprietà all’autorità giudiziaria, tanto da essere trascorsi come detto venti anni senza che questa vicenda si sia risolta;

- che la proprietà è stata ed è ancora oggetto di riciclaggio;

- che quanto qui affermiamo è stato accertato e documentato dalla Guardia di Finanza, dai Carabinieri e dalla Squadra Mobile (relazioni di polizia giudiziaria si trovano pubblicate nel sito  www.casosannino.com);

- che i nostri avversari, tramite la società Residenze Toscane Srl e del suo amministratore sig. Maurizio Boni, si stanno di nuovo attivando per eseguire lo sfratto;

- che la magistratura incaricata nonostante l'evidenza dei fatti in particolare quelli del riciclaggio e della controversie per la proprietà, non è stata capace di emanare un logico e necessario provvedimento, più volte richiesto, a tutela dei nostri diritti sulla proprietà di modo che è stato possibile per gli avversari non solo di farla franca ma di proseguire con il loro crimine.

Ciò premesso, tenendo conto del suo discorso signor Presidente del Mercoledì 23 maggio 2012 sulla nostra giustizia, sulla nostra magistratura, sullo Stato Italiano e sulla mafia in Italia, osserviamo che  qualora venisse a compiersi detto sfratto, oltre all’ingiustizia gravissima che ci verrà arrecata, si potrà solo constatare ancora una volta la sconfitta dello Stato e delle  nostre istituzioni, sfiduciando i cittadini in particolare quelli giovani ai quali lei ha esortato ieri di mettercela tutta e di avere coraggio e fiducia.

A queste altezze della situazione i sottoscritti sono consapevoli che non potranno avere giustizia vera, perché venti anni della nostra vita inghiottiti dal diniego di giustizia hanno vanificato tale possibilità, ma, non essendosi ancora compiuto il suddetto ingiusto e illogico sfratto, con la presente ci appelliamo a Lei sig. Presidente e alle istituzioni competenti perché voliate provvedere affinché esso non si compia, tramite una misura preventiva, dando quel senso di utilità alla nostra annosa e paziente lotta, quel senso di legalità necessario non solo a noi ma anche alla collettività per constatare che ne sia valsa la pena.

coniugi Sannino Belgrave

Vicchio del Mugello, 24.05.2012