NO MASCHERINE SU POPOLAZIONE PEDIATRICA A SCUOLA E NEI CENTRI ESTIVI
COVID 19
Il Coordinamento Internazionale Associazioni
per la Tutela dei Diritti dei Minori
contesta il parere favorevole dei pediatri
sulle mascherine a scuola:
"Nessuna base scientifica"
Il Coordinamento Internazionale Associazioni per la Tutela dei Diritti dei Minori (C.I.A.T.D.M.) insieme a molte altre associazioni e numerosi esponenti del mondo accademico, scientifico ed intellettuale chiede al Presidente della Federazione Italiana medici Pediatri dott. Paolo Biasci di fornire il supporto medico-scientifico in base al quale la federazione da lui rappresentata ha sostenuto non vi siano pericoli nell'uso della mascherina, anche molte ore al giorno, per la popolazione pediatrica, posto che tale posizione è contestata da larga parte del mondo scientifico. Contestualmente invita il Ministro della Sanità Roberto Speranza e dell'Istruzione Lucia Azzolina a revocare qualunque disposizione in tal senso.
Dopo le tante richieste di adesione, pervenute successivamente all'invio della richiesta, apriamo la petizione affinché tutti la possano sottoscrivere.
Qui il testo inviato ai destinatari.
Trieste, 21 maggio 2020
Alla cortese attenzione del Presidente della F.I.M.P.
DOTT. PAOLO BIASCI
nonché
Al Ministro della Sanità
ROBERTO SPERANZA
segreteriaministro@sanita.it - seggen@postacert.sanita.it
nonché
Al Ministro dell’Istruzione
LUCIA AZZOLINA
segreteria.azzolina@istruzione.it - urp@postacert.istruzione.it
OGGETTO: OBBLIGO MASCHERINE POPOLAZIONE PEDIATRICA
Egregio Dottore, Illustri Ministri,
scriviamo in riferimento ad alcune dichiarazioni del dott. Paolo Biasci, pubblicate sul sito della F.I.M.P. ma prive di riferimenti medico scientifici ed attinenti alle modalità di contenimento del contagio da Coronavirus tra bambini e adolescenti.
Tra queste, la dichiarazione secondo cui non vi sarebbero “….. rischi per la salute dei bambini dovuti ad un uso prolungato delle mascherine per prevenire il contagio da coronavirus.”
Riteniamo che tali dichiarazioni siano state prese a giustificazione della annunciata obbligatorietà della mascherina, dai sei anni in su, per il rientro a scuola a settembre, misura che, stando ai dati che ci pregiamo sottoporre alla Vostra attenzione, non solo appare inutile ma dannosa e controproducente.
I bambini sembrano essere la categoria di soggetti “a minor rischio”: studi pubblicati dallo ECDC attestano che i bambini rappresentano una percentuale molto piccola dei casi di COVID-19 segnalati, con circa l'1% di tutti i casi di età inferiore a 10 anni e il 4% di età compresa tra 10 e 19 anni. .
In Italia i dati ufficiali resi noti dall’Istituto Superiore di Sanità (ed aggiornati al 20 maggio) dicono che su 227.204 casi totali ci sono 1.851 casi di bambini (0-9 anni) pari all’0,8% e 3.312 casi di ragazzi (10-19) pari all’1,5%.
Quanto all'uso di mascherine, ci pregiamo evidenziare quanto segue.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, in un documento pubblicato il 6 aprile 2020 dichiara che “... attualmente non ci sono prove che indossare una maschera (medica o di altro tipo) da parte di persone sane in un contesto di comunità più ampio, incluso il mascheramento della comunità universale, possa impedire loro di contrarre virus respiratori, incluso COVID-19".
Nel citato documento l'O.M.S. segnala alcuni rischi potenziali che dovrebbero essere attentamente presi in considerazione in ogni processo decisionale, ad esempio il rischio di autocontaminazione, che può avvenire toccando e riutilizzando mascherine contaminate, potenziali difficoltà respiratorie e falso senso di sicurezza, che induce a una potenziale riduzione dell'osservanza di altre misure preventive, e prescrive, in ogni caso, le modalità corrette di utilizzo delle mascherine, ovvero:
- Posizionare la mascherina con attenzione, assicurandosi che copra la bocca e il naso, e legarla bene per ridurre al minimo qualunque apertura tra il viso e la mascherina.
- Evitare di toccare la mascherina mentre la si indossa.
- Rimuovere la mascherina utilizzando la giusta tecnica: non toccare la parte anteriore della mascherina ma slegarla da dietro.
- Dopo averla rimossa o ogni qualvolta una mascherina usata sia stata toccata inavvertitamente, lavare le mani con un apposito prodotto a base alcolica oppure con acqua e sapone se le mani sono visibilmente sporche.
- Appena risulta umida, sostituire la mascherina con una mascherina nuova, pulita e asciutta.
- Non riutilizzare le mascherine monouso.
- Eliminare le mascherine monouso dopo ogni utilizzo e smaltirle immediatamente dopo averle rimosse.
Appare davvero difficile pensare che la popolazione pediatrica possa seguire scrupolosamente queste indicazioni, o che gli insegnanti possano vigilare sul corretto utilizzo delle mascherine ed impedire che i bambini tocchino inavvertitamente la propria o la mascherina di un compagno di banco.
C'è il rischio concreto, quindi, che la mascherina, da presidio di sicurezza, si trasformi in pericoloso veicolo di contagio.
Vi sono poi altri studi che vorremmo sottoporre alla Vostra attenzione:
Un recente studio del dott. Alberto Donzelli, specialista in igiene e medicina preventiva, in uno studio pubblicato su Repository di Epidemiologia e Prevenzione, Rivista destinata a medici epidemiologi, evidenzia che “....in soggetti infetti inconsapevoli, in cui l’emissione di virus è massima nei due giorni precedenti i sintomi, la mascherina obbliga a un continuo ricircolo respiratorio dei propri virus, aggiungendo la resistenza all’esalazione, con concreto rischio di spingere in profondità negli alveoli una carica virale elevata, che poteva essere sconfitta dalle difese innate se avesse impattato solo con le vie respiratorie superiori. ”
Se uniamo la quasi certa errata gestione della mascherina da parte dei bambini con questi rischi potenziali ci appare evidente che il bilanciamento rischio-beneficio penda decisamente verso il rischio, piuttosto che il beneficio, nell'imposizione di questi D.P.I. alla popolazione pediatrica.
Ancora il Ministero della Salute - Direzione generale della prevenzione sanitaria ufficio 5 prevenzione delle malattie trasmissibili e profilassi internazionale, nella Nota n. 0010736 del 29/03/2020 ha chiarito fra l'altro che "I dati attualmente disponibili non supportano la trasmissione per via aerea di SARS-CoV-2, fatta eccezione per i possibili rischi attraverso procedure che generano aerosol se eseguite in un ambiente inadeguato (non in stanza di isolamento con pressione negativa) e / o in caso di utilizzo di dispositivi di protezione individuali (DPI) inadeguati ."
Lo European Centre for Disease Prevention and Control, in un suo recente documento “Using face masks in the community” del 8 aprile 2020, (https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/COVID-19-use-face maskscommunity. pdf) ha precisato che: “ Esiste il rischio che la rimozione impropria della maschera, la manipolazione di una maschera contaminata o una maggiore tendenza a toccare il viso mentre si indossa una maschera da parte di persone sane possano effettivamente aumentare il rischio di trasmissione .”
Sul punto si è espresso anche il dott. Antonio Lazzarino, epidemiologo presso l’University College London, con un articolo sul British medical Journal:https://www.bmj.com/content/bmj/369/bmj.m2003.full.pdf:
“In conclusione, a differenza di Greenhalgh et al., Crediamo che il contesto dell'attuale pandemia covid-19 sia molto diverso da quello dei "paracadute per saltare fuori dagli aeroplani", [7] in cui la dinamica del danno e della prevenzione sono facili da definire e persino da quantificare senza la necessità di studi di ricerca. È necessario quantificare le complesse interazioni che potrebbero benissimo operare tra effetti positivi e negativi dell'uso di maschere chirurgiche a livello di popolazione. Non è tempo di agire senza prove.”
Segnaliamo, infine, il rapporto pubblicato ISS COVID 19 nr. 25/2020 contenente le Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie, il quale, nella tabella a pag. 4, riporta la persistenza di particelle infettanti sulle superfici, che sullo strato esterno delle mascherine presenta il dato temporale in assoluto più alto ovvero di ben 7 giorni, confermando che la mascherina, lungi dall’essere una efficace protezione, costituisce un pericoloso veicolo di contagio.
Alla luce di quanto sopra appare quanto meno imprudente e non supportata scientificamente l'imposizione di mascherina alla popolazione pediatrica, che dovrebbe indossarla per molte ore al giorno, nella quasi certezza di una non corretta gestione della stessa e in presenza di non trascurabili rischi per la salute.
Preghiamo quindi il dott. Biasci di voler specificare quali siano i fondamenti medico-scientifici a sostegno della contraria posizione assunta dalla F.I.M.P. e, nelle more, gli Illustri Ministri Speranza ed Azzolina di revocare con effetto immediato l’obbligo di mascherina per la popolazione pediatrica.
I documenti citati sono a disposizione su richiesta.
In attesa di cortese riscontro ringraziamo e porgiamo i nostri più
Cordiali saluti.
La presidente del C.I.A.T.D.M.
Aurelia Passaseo
Referente C.I.A.T.D.M. F.V.G.
avv. Alessandra Devetag
ADERISCONO ALLA PRESENTE RICHIESTA
ENTI E ASSOCIAZIONI
ACCADEMIA DELLA LIBERTA'
AMPAS Associazione Medici Per una Alimentazione di Segnale
Associazione PIANO B
AURET Associazione Autismo Ricerca e Terapie
BYOBLU.COM
COMETA ASSOCIAZIONE
COMICOST, Comitato per le Libertà Costituzionali
COMILVA Coodinamento del Movimento Italiano per la Libertà delle Vaccinazioni
COMITATO RODOTA'
CORVELVA Coordinamento Regionale Veneto per la Libertà delle Vaccinazioni
CreLDiS Coordinamento Regionale Lombardia Diritti e Salute
Associazione DONNE PER LA SICUREZZA
FIAMO Federazione Italiana Medici Omeopati
MOVIMENTO GENITORI LOMBARDIA
Associazione RICERCHE ECOLOGIA E MEDICINA COMPLEMENTARE
RINASCIMENTO ITALIA
Associazione VACCIPIANO
Associazione UNIALEPH
nonché personalmente:
Tiziana Alterio, giornalista e scrittrice
Sandra Artom
Davide Barillari, Consigliere Regionale Lazio
Paolo Becchi, professore universitario
Paolo Bellavite, già Professore di Patologia Generale, Università di Verona
Donatella Bisutti
Tommaso Bosco, giornalista, Direttore di Nexus New Times
Angela Brunello
Ivan Catalano, già Deputato della Repubblica
Adriano Colafrancesco
On. Sara Cunial
Luigi De Giacomo
Vincenzo Falabella, medico psichiatra
Elisabetta Frezza, giurista e scrittrice
Ugo Giannangeli, avvocato
Fulvio Grimaldi
Lara Innocenzi
Corrado Malanga, chimico organico, ex docente universitario
Ugo Mattei, giurista e accademico
Massimo Mazzucco
Claudio Messora
Roberta Musio
Gaia Pasi, giornalista
Raimondo Pische, medico chirurgo
Marco Pizzuti
Eugenio Serravalle, medico pediatra
Francesco Solitario
Stefano Scoglio, candidato al Nobel per la medicina del 2018
Giorgia Sensi
Sen. Laura Stabile
Bettina Stella
Giuseppe Turrisi
Elisa Vescovo
Matteo Volgarino
Walter Zalukar, Consigliere Regionale F.V.G.
C.I.A.T.D.M. (Coordinamento Internazionale delle Associazioni a Tutela dei Diritti dei Minori) Contatta l'autore della petizione